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Latina. Elezioni. Un incontro di «Latina
Oggi» con gli otto candidati Sindaco. Vincenzo Zaccheo: «Fuori la Guardia di Finanza da
Palazzo M». Claudio Moscardelli: «Ripartiamo dalla cultura e dalla Biblioteca Stirling»
Programmi, prospettive, idee. Su Latina, il suo presente e il suo futuro
si sono confrontati gli otto candidati sindaco in un confronto organizzato
da «Latina Oggi», il quotidiano locale più diffuso e letto. All'incontro,
cui erano presenti l'editore Giuseppe Ciarrapico e il direttore responsabile
della testata Luigi Cardarelli, hanno partecipato anche i colleghi Lidano
Grassucci, Giovanni Del Giaccio, Alessandro Panigutti ed alcune testate giornalistiche
locali invitate al dibattito,
tra cui ParvapoliS, Tele Etere, Radio Immagine, Il Resto.
Vincenzo Zaccheo, sostenuto da An, Forza Italia, Udc e Nuovo PSI (nelle cui liste
sono anche presenti candidati radicali) è tornato ancora una volta sulla necessità di
smantellare la centrale
nucleare, non oltre 2020 ("una servitù che non può più essere accettata") e sull'Università
a Latina ("sono stato tra i primi a crederci e non consentirò che si metta in discussione
la centralità del capoluogo"). In vista due sfratti. Quello del carcere, che dovrà essere
spostato fuori città. «Farò di tutto anche per restituire Palazzo M alla città. Non è possibile
che la Guardia di Finanza occupi un edificio di tale valore storico e culturale».
Claudio Moscardelli, sostenuto da Ds, Margherita, Lista Di Pietro e dalla lista
civica Latina Città Europea, ha sottolineato il ruolo e l'importanza che può avere Latina,
in alcuni ambiti e in alcuni settori. Ha parlato per la precisione di "Città della Cultura
e dell'Ambiente". Le parole chiave di questa (ri)nascita sono Conservatorio ("una risorsa
da rivalorizzare") e biblioteca Stirling ("una vecchia battaglia della sinistra"). Un
accenno al turismo, che non può ripartire se prima non si riqualifica il litorale.
Ruggero Mantovani (Rifondazione Comunista) polemizza subito con tutti i candidati, sindaci e consiglieri, per le
affissioni selvagge ("non si è mai visto tanto scempio"). Ha poi sintetizzato i punti
salienti del suo programma: misure contro la disoccupazione, alleggerimento della pressione
fiscale, municipalizzazioni, istituzione dei salari sociali, abolizione dell'Ici, e
creazione di nuovi centri sociali.
Fabrizio Vitali (Verdi) ha sottolineato l'importanza di un binomio indissolubile tra turismo
e ambiente. «Bisogna promuovere l'agricoltura biologica e biodinamica e l'agriturismo
ad esse collegato», ha detto inoltre. Altri punti en passant di un programma ricco
ed articolato: vivibilità urbana e contenimento della pressione fiscale.
Pasquale Mancini (Sdi) ha meglio esplicitato il suo slogan elettorale.
«Meno tasse per tutti, dalla Tarsu all'odiosissima tassa sulla prima casa, che ho ribattezzato
tassa della vergogna. Siamo inoltre per un progetto di recupero di Fogliano. Un progetto
concreto, non i parolai del centrodestra. In conclusione, il nostro slogan in questa campagna
sarà "la città dei diritti". Contro il berlusconismo imperante, dove esiste solamente il favore
e la clientela occorre affermare la cultura del diritto del cittadino. Il diritto alla salute.
Il diritto al lavoro. E il cittadino ha un'arma potentissima per appropriarsi di tutti i suoi
diritti: il voto».
Dal canto suo Salvatore Pepe (Rinascita della Democrazia Cristiana) è tornato sull'esigenza
di ricreare un terzo polo di orientamento cattolico che recuperi le tradizioni e la storia
della vecchia Dc e possa diventare un punto di riferimento per tutti gli elettori moderati
che non trovano garanzie né a destra né a sinistra. «Siamo un partito di gente normale,
proveniente dalla società civile». «Fatti, non parole», ripete più volte.
Adriano Tilgher (Fronte Nazionale) attacca la cultura liberal-capitalista che annienta i valori e mortifica
la società. Due i punti principali del suo programma: la consulta delle attività
produttive e la municipalizzazione delle ricchezze. Tilgher ha anche accennato al problema
sicurezza.
Massimo Perrone (segretario provinciale di Forza Nuova, intervenuto al posto
del candidato sindaco Guido Mussolini) ha lamentato il poco spazio concesso alla sua lista dagli organi di informazione
locale. Il Referendum per il ripristino del nome originario di Latina, Littoria, è il punto
programmatico che colpisce l'immaginario e che non mancherà di riproporre una querelle
che dura da anni ("i soldi del popolo vanno ridistribuiti al popolo"). Farà discutere anche
la proposta di tagliare del 50% gli stipendi del Sindaco e dei consiglieri comunali.
E ancora: maggior controllo dell' immigrazione e delle licenze commerciali ("anche e soprattutto
interne all'Italia, al fine di porre argini all'infiltrazione della malavita nel territorio
pontino") e la compartecipazione del Comune nel Latina calcio, in quanto patrimonio della città.
Marco Battistini, Elisabetta Rizzo
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