Parvapolis >> Politica
Latina. Elezioni. Prima (piccola) gaffe per Moscardelli: «Inopportuno intitolare
il Teatro a D'Annunzio». An ironizza: «Gli mancano argomenti?»
Prima (piccola) gaffe elettorale per il candidato sindaco dell'Ulivo Claudio Moscardelli.
Finestra annuncia: «Il Teatro ha un nome». Purtroppo ha la sventura di intitolarlo
ad uno dei pochi uomini di teatro di destra della nostra letteratura. Mica a Edoardo.
A Fo. A Pirandello. No. A Gabriele D'Annunzio. Quando dici la sfiga. La sinistra
reagisce nel modo più scontato e banale. Moscardelli parla di decisione inopportuna.
«D’Annunzio è stato scelto non per il suo indiscusso valore artistico, non per il legame
con Latina che è inesistente, ma per i suoi legami ideologici. Ancora una volta un becero
tentativo di fare della storia di questa città e dei suoi edifici storici appannaggio
di una sola parte politica, di una sola parte di Latina che viene contrapposta all’altra».
Una polemica faziosa e inopportuna? Da An fanno sapere di sì. «Moscardelli non ha altri
argomenti?». «La valutazione di un artista», dice Gabriele Stabile, «prescinde dalle
sue idee politiche. Gabriele D'Annunzio, in quanto poeta, appartiene alla nazione
italiana e non ad una fazione ed è noto a tutti che egli fu un grande autore di teatro.
Vogliamo sperare che l'aver difeso l'italianità di Fiume ed il suo patriottismo,
testimoniato da una medaglia d'oro, non debbano costituire elementi di critica nei
confronti del Vate». E a chi parla di estraneità di D'Annunzio alla nostra terra
risponde lo stesso Finestra: «Con lui ha collaborato Duilio Cambellotti».
Inoltre il poeta dedicò alle paludi pontine dei versi bellissimi nella raccolta di poesie
«Primo Vere».
Mauro Cascio
|