Venerdì 02/05/2025 
Parvapolis
categorie
Home page
Appuntamenti
Cronaca
Cultura
Economia
Politica
Sport


Parvapolis >> Politica

Latina. Elezioni. Prima (piccola) gaffe per Moscardelli: «Inopportuno intitolare il Teatro a D'Annunzio». An ironizza: «Gli mancano argomenti?»

Prima (piccola) gaffe elettorale per il candidato sindaco dell'Ulivo Claudio Moscardelli. Finestra annuncia: «Il Teatro ha un nome». Purtroppo ha la sventura di intitolarlo ad uno dei pochi uomini di teatro di destra della nostra letteratura. Mica a Edoardo. A Fo. A Pirandello. No. A Gabriele D'Annunzio. Quando dici la sfiga. La sinistra reagisce nel modo più scontato e banale. Moscardelli parla di decisione inopportuna. «D’Annunzio è stato scelto non per il suo indiscusso valore artistico, non per il legame con Latina che è inesistente, ma per i suoi legami ideologici. Ancora una volta un becero tentativo di fare della storia di questa città e dei suoi edifici storici appannaggio di una sola parte politica, di una sola parte di Latina che viene contrapposta all’altra». Una polemica faziosa e inopportuna? Da An fanno sapere di sì. «Moscardelli non ha altri argomenti?». «La valutazione di un artista», dice Gabriele Stabile, «prescinde dalle sue idee politiche. Gabriele D'Annunzio, in quanto poeta, appartiene alla nazione italiana e non ad una fazione ed è noto a tutti che egli fu un grande autore di teatro. Vogliamo sperare che l'aver difeso l'italianità di Fiume ed il suo patriottismo, testimoniato da una medaglia d'oro, non debbano costituire elementi di critica nei confronti del Vate». E a chi parla di estraneità di D'Annunzio alla nostra terra risponde lo stesso Finestra: «Con lui ha collaborato Duilio Cambellotti». Inoltre il poeta dedicò alle paludi pontine dei versi bellissimi nella raccolta di poesie «Primo Vere».

Mauro Cascio


PocketPC visualization by Panservice