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Claudio Moscardelli (PPI): «Questa maggioranza si è giocata, definitivamente, ogni credibilità amministrativa»

"Le sterili e presuntuose polemiche di queste settimane tra esponenti dei vari partiti del centrodestra che governano Latina sono la grottesca rappresentazione del fallimento dell'intera classe dirigente del Polo". Sono queste le parole con cui Claudio Moscardelli, Segretario Provinciale del Partito Popolare, esordisce in una nota nella quale denuncia lo stato di inermità politico-amministrativa in cui versa la città di Latina. Da quanto si apprende nella dichiarazione del segretario, "incomprensibili e ingannevoli sono i distinguo tra questa o quella fazione di AN o di FI, come pure appaiono smaccatamente strumentali i tentativi di autoassoluzione circa le responsabilità di questi anni deludenti e mediocri di governo del centrodestra a Latina e in Provincia. C'è bisogno, in particolare a Latina, di recuperare alla politica la dimensione progettuale e realizzativa, persa nella gestione meschina di varianti e operazioni di piccolo cabottaggio mimetizzate con la retorica di Littoria e gli annunci-effetto di iniziative tutte fallite miseramente: la presa in giro delle Terme, l'abbandono della marina, i fantasmi del parco tematico e della cittadella dello sport, la comica del Piano Regolatore, il disastro dell'Intermodale, l'abbandono e il degrado delle periferie e dei borghi, nessun nuovo parco, le occasioni perdute... Latina deve guardare avanti e riacquistare la voglia di progredire e di realizzare una nuova stagione di sviluppo. La politica deve fare la sua parte riappropriandosi di quel patrimonio di ideali e di speranze che hanno condotto questa città a progettare e realizzare, a guardare all'Europa per fondere in questo nuovo ideale le diverse tradizioni di etnie e culture provenienti da ogni parte d'Italia e che a Latina convivono senza fondarsi in una nuova civitas. Antonio Corona e la classe dirigente delle varie forze politiche della città interpretarono queste aspirazioni e diedero vita alla stagione più ricca di idee e di progetti - oltre ad alcune importanti realizzazioni - della breve storia di Latina. Pensiamo alla Biblioteca Stirling, alle Terme e al piano particolareggiato della marina, al Palazzo della Cultura, alla nuova Stazione delle Autolinee, al nuovo Cimitero, al Museo della Bonifica, ai parchi come quello del Cinquantenario, e quello di San Marco, il parco archeologico di Satricum, la pista ciclabile, le nuove piazze come il foro Portoghesi, Piazza Aldo Moro, Piazza Campo Boario e il recupero dei quartieri degradati, lo sviluppo dell'edilizia economica e popolare in sintonia con quella residenziale di ville e palazzine. Questa stagione e gli uomini che l'hanno interpretata insieme e a fianco del Sindaco Corona o in contrapposizione politica hanno lasciato segni importanti nella città sia come realizzazioni che come progetti, pur con limiti, errori e inadeguatezze. Latina non ha intitolato una strada o una sala del Palazzo della Cultura a quel Sindaco e dovrebbe farlo. Il PPI vuole organizzare un incontro che prenda spunto da quella stagione politica ed amministrativa per tornare a guardare al futuro, a riprendere quell'ansia di impegno per la continua costruzione di quella "Città per l'Uomo" che è stata l'utopia di quella esperienza politica. La legislatura attuale volge ormai alla sua chiusura e il tempo e le risorse sprecate non sono recuperabili da chi si è giocata la credibilità amministrativa in questi anni di governo sprecati nella paralisi reciproca tra AN e FI per interessi particolari. Occorre avviare una fase nuova, dunque, e un confronto che riparta dai grandi progetti e dai grandi ideali per rilanciare la città e proiettarla in Europa, creando un benessere diffuso per tutti i cittadini.

Mauro Cascio


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