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Roma. Soli, insieme. Frank McCourt, lo scrittore irlandese che ha commosso il mondo: «Non importa
quanto sia dura la vita. Basta sorridere»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Frank McCourt.
Con "Le ceneri di Angela" l'autore irlandese ha venduto sei milioni di copie, vinto
un premio Pulitzer e stupito e commosso il mondo.
McCourt è nato a Brooklyn nel 1930 da genitori irlandesi. Giovanissimo, torna con la
sua famiglia in Irlanda. Dopo un'infanzia miserabile a Limerick rientra di nuovo negli
Stati Uniti. Sopravvive grazie a piccoli e miseri lavoretti e poi si arruola nell'esercito
americano, prima di cominciare gli studi di Letteratura che gli apriranno la strada alla
professione futura. Diventa infatti professore prima alla scuola superiore e poi
all'Università. Autore esordiente all'età di settant'anni, si è deciso a raccontare
la sua infanzia e ascesa sociale nel nuovo mondo, pubblicando i due primi volumi delle
sue memorie: «Le ceneri di Angela» (1997), dove le ceneri sono quelle del camino con le
quali la madre Angela si riscaldava aspettando il ritorno del marito andato al pub a
bersi lo stipendio e «Che paese, l'Americ»a, apparso per la prima volta nel 1999. «Le ceneri
di Angela» gli è valso il premio Pulitzer e il National Critics Award e l’ha consacrato
come uno dei più grandi scrittori del Novecento per la rara e originale capacità di
raccontare miserie e tristezze con l’occhio ironico e mai privo di speranza di un bambino.
«Gli irlandesi hanno questa fama di sorridere mentre piangono, sorridono tra le lacrime.
Questo atteggiamento fa parte dell'essenza stessa dell'irlandese: non importa quando sia
dura e disperata la situazione, ci si aggrappa sempre a qualcosa che fa ridere. Per esempio
anche al funerale di una persona cara, se ci capita di vedere un signore con i pantaloni
sbottonati scoppiamo a ridere. È un modo per sopravvivere in questo mondo pieno di tristezze».
Claudio Ruggiero
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