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Latina. Elezioni. Domenico Cambareri risponde ai lettori: «Simpatici bontemponi che hanno giocato con
frasi fuori contesto, solo per ironizzare»
Ho letto con ritardo e con divertita attenzione la lettera inviata da due solerti lettori alla redazione di questa testata per contestare il contenuto del mio editoriale sulle elezioni comunali di Latina e sulla vittoria di Zaccheo.
Premesso che il giornale ha dato grande segno di disponibilità e di accoglienza nonostante la richiesta di pubblicazione di una lunghissima lettera di precisazione di due interventisti (quasi) “anonimi”, mossi da così sentita partecipazione alla discussione ben lecita e ben libera e pubblica su quanto si scrive; e premesso che la loro lettera si è risolta nell’essere un reboante e inconcludente controeditoriale, non posso adesso che esprimere delle opinioni e delle precisazioni.
A me pare che i due autori abbiano fatto un eccessivo e sforzo cerebrale nell’elaborare una lettera che si basa essenzialmente su sistematiche note e commenti al mio testo. Ben vengano le opinioni diverse e ben vengano i commenti fondati, ma non certo quanto si basa su chiose che sono il risultato di letture erronee e di fraintendimenti esiziali, e ritengo non voluti, a meno che i due buontemponi in veste di critici saccenti non abbiano desiderato giocare a modo loro nell’interpolare dei contesti riportati virgolettati, e sfoderare chissà quali ironie o acrimonie, di cui non capisco senso e motivazioni.
In merito alle precisazioni, si evince con immediata certezza che l’editoriale è stato scritto non avendo i dati definitivi. Ciò ritengo che comunque è risultato fatto non cogente al contenuto dell’articolo davanti allo spoglio definitivo. Infatti, in relazione a Moscardelli, non ho detto essenzialmente altro che quanto espresso dai maggiori esponenti della sinistra italiana, e da me condiviso, cioè che il fatto di presentarsi uniti porta a condizioni di maggiore aggregazione elettorale, di maggiore combattività e di maggiore visibilità. Il frazionamento delle liste porta invece a una disaffezione dell’elettorato meno partecipe. Questo peraltro è uno dei criteri su cui si impernia il modello elettorale bipolare. Le valutazioni ulteriori espresse poi da me sulla specificità della situazione di Latina, le riconfermo in pieno, salvo quelle che risultano dalle operazioni chirurgiche, uso di siliconi compreso, apportate nel testo dei due accorati mentori. Quanto a Tilgher, per quelli che conoscono e per quanti dovrebbero conoscere la storia dei movimenti politici della destra italiana degli ultimi decenni, ritengo inutile ridire su questo esponente politico, a maggior ragione perché da quando in Italia si respira una certa aria di destra tutti i personaggi prima ghettizzati hanno oggi pieno diritto al riconoscimento delle loro idee e delle loro posizioni. Su Mancini e i “partner”, i due sacripanti che scambiano con diletto fischi per fiaschi hanno motivo di ridere in infiorate ironiche fuori contesto. Ma ci ridiamo insieme. Sulla partecipazione elettorale e sulle liste, nell’ovvietà da loro non considerata che gli indici di partecipazione alle votazioni non sono l’unica chiave di lettura e di interpretazione, ma che lo sono invece e anche maggiormente quelle minoranze che comunque sia si pongono come elemento di traino che di richiesta di voto e di preferenza allo stesso corpo elettorale, forse è cosa difficile da capire, purtroppo, per i miei poco contenti e poco acuti ma ipercritici lettori.
Sull’Udc, c’è ancor meno da dire, visto che i miei commentatori non hanno neanche capito il tremore che correva lungo la schiena degli amici di questa forza politica, dopo la non candidatura del loro mastro portavoti, l’ex, incontrastato leader dc della pianura pontina.
Che dire poi di e su Zaccheo? Egli non ha certo bisogno di difendersi ricorrendo a dei sprovveduti interpreti. E poi, difendersi di che cosa e da chi? Da me e dalle mie antipatie?
Se i due anonimi editorialisti rileggono in condizioni di sobrietà e senza l’addizione dello sforzo cerebrale congiunto le mie parole, forse capiranno diversamente. Ciononostante, per casi simili quanto diversi, nella mia libertà di analisi e di pensiero, scrivo quanto ritengo corretto scrivere, anche a prescindere dal mio più diretto impegno personale, visto che, al di fuori del mio rapporto con questa testata e dall’inerente rapporto di rispetto verso i lettori, ho direttamente appoggiato Zaccheo assieme al candidato al consiglio comunale, Di Giorgi, che è risultato il più votato della lista di An. Peraltro, Zaccheo ha un percorso e un retroterra politico che non può cancellare, molto vicino al mio, e - se non sbaglio - si ritrova, a livello di posizioni nazionali, sulle mie stesse posizioni. Può anche essere che dai due disattenti e vivaci lettori ciò non sia di loro scienza, può darsi che a loro non interessa. O, forse tutto ciò dà troppo da pensare non so a chi, forse già ci sono occhi e cervelli timorosi di mie ulteriori decisioni?
Domenico Cambareri
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