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Latina. Agricoltura. Daniela Sartori (Coldiretti): «Contro la siccità servono grandi investimenti ma prima il risarcimento dei danni agli operatori»

Un anno davvero nero per l’agricoltura pontina. Dopo i danni causati da un inverno rigido e da una forte grandinata in aprile, sembra che il peggio stia arrivando solo ora con il prosciugamento dei corsi d’acqua utilizzati per l’irrigazione dei campi. Con oltre 7.000 associati, la Coldiretti è impegnata ad attivare iniziative per tutelare i coltivatori pontini dall’emergenza idrica.
«La situazione è alquanto preoccupante - afferma il Presidente Daniela Sartori - , mancano le riserve in quanto le piogge si sono concentrate in periodi brevi e poi l'acqua si è velocemente dispersa senza filtrare nel sottosuolo per ricaricare la falda. Gli invasi in crisi sono il Piegale che rifornisce Latina nord, il Sisto - Linea nella zona centrale della piana pontina, quindi Latina, Pontinia, Sezze. Non preoccupano per ora le aree di Borgo Montenero e Terracina che sono sotto monitoraggio».
«Gli agricoltori sono preoccupati soprattutto per le coltivazioni stagionali che richiedono molta acqua come ortaggi a campo aperto o anche in serra, e poi per gli impianti arborei come il kiwi che ha bisogno di una nebulizzazione quotidiana. La Coldiretti sta monitorando la situazione con il Consorzio di Bonifica, mentre i Comuni interessati dalla siccità chiederanno lo stato di calamità. A memoria non si ricorda una situazione simile e siamo preoccupati per il futuro. Il Consorzio di Bonifica è consapevole della consistenza idrica e cerca di suddividere nella provincia le risorse cercando di evitare che gli invasi si prosciughino».
Si poteva fare qualcosa prima? «Non credo Lo stato di allerta è iniziato ad aprile ed il fenomeno ci ha colto di sorpresa. Il primo a segnalare la crisi è stato il Piegale e quindi si è deciso per la turnazione in modo da tutelare tutti, ma non sappiamo fino a quando. Si pensa a deviazioni di alcuni canali in tempi rapidi ma per il futuro saranno necessari grossi investimenti da parte della Regione Lazio. Bisognerà superare l’emergenza e poi pensare ad opere di contenimento delle risorse idriche così da non disperdere in mare l’acqua delle piogge. Occorreranno investimenti importanti e ci aspettiamo di vedere gli indennizzi per i danni subiti».

Mauro Nasi


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