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Sperlonga. Libri sulla cresta dell'onda. Sergio Castellitto: «Sono il primo che legge le storie di Margaret: appena uscite dalla sua stampante»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Sergio Castellitto, in veste non di marito di Margaret Mazzantini, ma di "primo lettore" della bravissima scrittrice. «Sì, è vero, sono il primo che legge le sue storie, prendendo i fogli ancora caldi dalla stampante». Un libro straordinario... «Ha meritato di vincere. Ma del libro non posso parlarne io. Io mi sono limitato a leggerlo». Sì, ma presto «Non ti muovere» diventerà un film che lei dirigerà ed interpreterà... «È vero. Proprio in questi giorni stiamo lavorando al trattamento che in autunno dovrebbe diventare sceneggiatura. Mi auguro di poterlo girare entro la prossima estate». Cos'è il cinema e il teatro per Sergio Castellitto? «È il mio lavoro». Hai avuto parole di grande ammirazione per Marco Bellocchio... «È un grande. Riesce essere autorevole senza essere autoritario. Forse perché ormai non deve dimostrare più niente a nessuno». Ne «L'ora di religione» dici che la coerenza è pensare una cosa e poi farla... «Sì, ma non bisogna dogmatizzare. Tutti possiamo sbagliare e cambiare idea ma resta il fatto che la coerenza è un valore». Ma tu sei passato dalla religiosità di don Milani o Padre Pio al pittore ateo di Bellocchio... «La duttilità può darti soddisfazioni. L'importante è sempre o comunque lavorare bene». Tu hai esordito con «Un cane sciolto», in cui hai anticipato un po' mani pulite... «È vero, in qualche modo fu un film profetico. È un'esperienza che oggi ricordo con molto piacere».

Claudio Ruggiero

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