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Latina. Euroscettici ed Eurocontusi. Aumenti indiscriminati dei prezzi. E l'Adiconsum chiede l'intervento di Prefettura e Guardia di Finanza

«Riceviamo continuamente telefonate e segnalazioni da parte di consumatori per svariati e notevoli aumenti di prezzi applicati dagli esercenti di attività d'impresa». Così, il segretario provinciale dell'Adiconsum Angelo Carcasole (nella foto) ha scritto al Comitato provinciale dell'Euro, presso la Prefettura di Latina, e al Comandante della Guardia di Finanza. «Sembra che non esista alcuna soluzione per arginare tali incrementi e che l'effetto mercato, vale a dire l'incontro della domanda con l'offerta, colpisca tutti i prezzi dei prodotti indistamente con incrementi notevoli. Giustamente, qualora l'impresa emette lo scontrino o la ricevuta fiscale o la fattura, la stessa non incorre in alcuna violazione di carattere fiscale perché assolve l'adempimento previsto. La giustificazione all'aumento, però, deve essere data dalle regole del mercato; in pratica quando l'offerta è superiore alla domanda il prezzo dovrebbe diminuire mentre invece, al contrario, quando l'offerta è inferiore alla domanda il prezzo dovrebbe aumentare. Ovvero, nel caso di acquisti dall'estero, in area dollaro, quando, nel cambio di valuta, il valore dell'Euro sale rispetto al dollaro i prezzi d'acquisto dovrebbero diminuire, se l'Euro scende il prezzo dovrebbe salire. Sembra invece che gli aumenti non siano dati da questi fenomeni del mercato ma che, gli stessi, siano il frutto dell'introduzione dell'euro. Il Comitato dell'Euro è stato istituito con lo scopo di verificare se l'introduzione dell'Euro fosse stata assolta rispettando quelle che sono le regole di conversione e non quelle dell'aumento indiscriminato dei prezzi. Per questo, qualora si fossero verificati degli incrementi non supportati dall'aumento degli stessi beni agli acquisti, tale comportamento non era regolare. A tale scopo l'Adiconsum ha proposto agli organi competenti di compiere la rilevazione dei ricarichi sui prezzi d'acquisto praticati dalle imprese al fine di poter controllare gli scostamenti ed in seguito, determinare l'eventuale evasione dalle imposte. Tale rilevarione può avvenire tramite l'accesso presso gli esercizi. L'adempimento si assolve attraverso la redazione di un verbale nel quale, tra le altre cose, è riportato un elenco di beni in cui deve essere indicato: la descrizione dettagliata del bene oggetto del commercio, il prezzo di vendita del bene medesimo, che deve essere obbligatoriamente esposto al pubblico da scorporare dell'iva, il prezzo di acquisto rilevato dalla fattura al netto dell'iva. I due prezzi del singolo bene, poi, devono essere raffrontati e con una semplice operazione matematica viene determinato il ricarico praticato per il singolo prodotto. La sommatoria dei singoli ricarichi porterà alla determinazione del ricarico medio praticato dall'impresa su tutti i beni oggetto del proprio commercio. Il ricarico rilevato dagli organi di controllo abilitati potrà essere utilizzato, in seguito, a determinare il reddito ed il volume d'affari dell'iva secondo i conteggi che gli addetti al controllo conoscono benissimo. Tale meccanismo, se adottato, potrà calmierare, come deterrente, l'incremento dei prezzi».

Mauro Cascio


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