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Priverno. San Martino Musica Festival. Angelo Persichilli: «Il Castello ha un'acustica
stupenda. Verrebbe voglia di inciderci un disco dal vivo»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Angelo Persichilli, il flauto solista che ieri ha chiuso
la terza edizione del San Martino Musica Festival.
Ha studiato al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma dove si è diplomato con il massimo dei
voti e lode. Dal 1958 è stato per quarant'anni il primo flauto solista dell'Orchestra dell'Accademia
Nazionale di Santa Cecilia.
Dal 1970 svolge una intensa attività concertistica accanto a nomi del calibro di Maag, Gavazzeni, Gatti,
Spinakov, Abbado, Renzetti. Attualmente è direttore artistico dell'Associazione Coro Polifonico
Romano presso l'Oratorio del Gonfalone di Roma.
Che combinazione c'è tra flauto e orchestra? «È una magia che ieri sera, per la verità, era data dal luogo.
Al Castello di San Martino c'è un'acustica stupenda».
Severino Gazzelloni è stato uno dei più grandi flautisti italiani. È lui che ha contribuito alla
diffusione dello strumento? «Lo ha fatto diventare uno strumento solista, togliendolo dall'orchestra.
È merito suo sei oggi ci sono tantissimi giovani flautisti in Italia e all'estero». E a proposito di pubblico,
lei che pubblico preferisce? «Quello latino, più caloroso».
Claudio Ruggiero
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