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Priverno. San Martino Musica Festival. Luigi Neroni: «Fu Caradonna a scoprire la vocazione del castello, forse pensando al salmodiare dei frati»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Luigi Neroni, presidente dell'Accademia Musicale Lepina ed organizzatore del San Martino Musica Festival. «Il castello di San Martino ha una storia lunga quasi cinque secoli. Il suo nome originario è Palazzo Tolomeo Gallio, dal nome del Cardinale che, nominato governatore di Priverno, dopo la morte di Pio IV (1565) lo fece costruire all'interno della suggestiva tenuta che allora comprendeva bosco, vigneti e frutteti. La tradizione popolare lo conosce come "Castello" di San Martino a ricordare, forse, una chiesetta, già rudere, dedicata al Santo, che fu assorbita per far posto alla costruzione del Palazzo. Tra gli avvenimenti importanti il Palazzo può vantare un'ospitalità offerta al Papa Sisto V (1589) e quello di essere stato per più di cinquant'anni Convento dei Camaldolesi. La proprietà del Castello, passata nel secolo XIX al principe Borghese, successivamente alla famiglia Di Stefano, acquistato e restaurato dal Comune di Priverno, è uno dei patrimoni storico-ambientali più suggestivi della nostra comunità. Forse, a ripensare il salmodiare dei frati Camaldolesi Antonio Caradonna, negli anni sessanta, ne scoprì la vocazione musicale: all'interno ad ospitare insigni musicisti; tra gli alberi secolari ad ispirarli alla creazione ed all'esecuzione della grande musica. L'Accademia Musicale Lepina vuole continuare con quella ispirazione, con l'aiuto di tanti concittadini e il sostegno delle istituzioni».

Claudio Ruggiero

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