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Sabaudia. «I ritratti e il corpo che...». Alessandro Zunino: «Le persone ritratte se non
si riconoscono, magari si scoprono. Come in analisi»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Alessandro Zunino, che a Sabaudia, presso il Centro
Direzionale del Parco Nazionale del Circeo ha inaugurato la mostra «I ritratti e il corpo che...».
Con la sua macchina fotografica lei coglie ogni immagine, il gesto, il volto, il momento...
«Non sono un cacciatore di notorietà. Ricerco personaggi sconosciuti che siano comunque
espressivi». Ma in qualche modo lei attraverso le fotografie vuole sottrarre la bellezza del tempo...
«Probabilmente sì. Anche se una persona brutta può essere interessante. A me più di ogni altra
cosa interessa l'indagine». Le persone che ritrae si riconoscono? «Quando non si riconoscono,
si scoprono. Comunque magari si piacciono. È come andare dallo psicanalista. Non è detto
che quello che viene fuori dalla terapia piaccia al paziente». Quanto c'è di Alessandro Zunino
nelle foto di Alessandro Zunino? «Tanto, forse più delle persone ritratte». Nel futuro...
«Questa a Sabaudia è una parte di una mostra più complessa e grande che, partita dal
Teatro alla Scala sta girando la penisola. Poi, una piccola sorpresa che rivelereno fras
qualche settimana...». Qualche indizio... «Diciamo che si tratta di un calendario...».
Elisabetta Rizzo
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