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Latina. Figli di un Dio Minore. Debutta sulla spiaggia la debole proposta culturale
del Comune. Pochi soldi, poche idee e... poca gente
Comincia nel modo peggiore, con pochissimo pubblico, "Latina sotto le stelle".
Una piccola rassegna, fatta con due lire e poche idee, che inizia e finisce
già quando vedi l'entrata. Avresti subito voglia di nascondere tutto, per evitare
che qualche turista possa accorgersene. Per sbaglio. Criticare ti sembra
già sparare sulla croce rossa, ma questa è la rassegna che qualcuno ti
ha spacciato per l'evento culturale dell'estate, che ha meritato due aperture, mica due righe,
e le prime pagine dei quotidiani locali.
Se non fosse stato così, l'avremmo semplicemente ignorata.
È la rassegna dei buoni propositi che coinvolge
"prezione energie artistiche spesso costrette ad emigrare per potersi esprimere".
Peccato solo che le preziose energie artistiche si siano già espresse in tutte le salse
i mesi scorsi. E che forse non hanno bisogno di un centinaio di sedie piantate sulla sabbia.
Oltretutto, una rassegna di piccoli artisti e di "dilettanti" non serve a nessuno. Non serve agli artisti locali. Non serve alla crescita della città, né al suo prestigio, soprattutto
considerato il livello, i nomi e il cartellone che sono riusciti a proporre quasi tutti gli
altri comuni della provincia. Insomma: a questo punto sarebbe stato più dignitoso il silenzio.
Ma come ama ripetere Antonio Pennacchi, uno dei pochissimi riferimenti culturali
della provincia: "Abbiamo quello che ci meritiamo".
Per fortuna qualcosa di divertente in tutto questo c'è. "Latina sotto le stelle" ha infatti pure avuto
bisogno di un "ideatore" e di un "direttore artistico". Accipicchia.
Mauro Cascio
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