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Latina. Figli di un Dio Minore. Il flop di "Latina sotto le stelle". Vitali: «Grande è stata la risonanza data. Ma la rassegna, in effetti, è poca cosa»

«Non serve programmare “Latina sotto le stelle”, rimane la nostra una realtà “estivamente morta”». Così la pensa Fabrizio Vitali, coordinatore provinciale dei Verdi di Latina. «Se andare nei Comuni vicini a Latina a vedere grandi spettacoli significa risparmiare risorse per la qualificazione del nostro territorio, possiamo condividere la scelta di non pianificare eventi così come avvenuto a Pontinia, a Nettuno, a Cisterna e in tanti altre cittadine della provincia. In questi Comuni, i cittadini, senza pagare biglietto, assistono a grandi spettacoli, alle performance di artisti che assicurano qualità e grande afflusso di pubblico. Anna Oxa, Alexia, Paolo Belli, per citare alcuni artisti in concerto nei comuni vicini». E se proprio altri eventi si deve citare si pensi ai grossi eventi di moda e spettacolo, il Premio Donna Circe a San Felice tanto per citarne uno, che hanno avuto l'indiscusso merito di portare nel nostro territorio grossi nomi di livello internazionale, oltre che un pubblico numeroso. Le produzioni BBA che da anni si contraddistinguono per la classe ed il prestigio degli eventi. A Latina, Gianluigi Polisena. E se proprio manifestazione culturale deve essere basti pensare al Festival Pontino di Musica, al Chitarra Festival Fabritio Caroso, al Festival del Teatro Italiano a Ponza, a «Libri sulla cresta dell'onda», che ha portato nel sud pontino gli scrittori più in voga del momento (tra gli altri Luciano De Crescenzo, Margaret Mazzantini e Diego Cuggia). E ancora il San Martino Musica Festival a Priverno.
«Da noi, dopo i primi spettacoli, dei 5 programmati sulla spiaggia di Latina dal 21 al 25 agosto, possiamo affermare che nulla è cambiato. Senza voler togliere agli artisti, non si è trattato di evento di cui la cittadinanza si sia accorta. Questo risparmio speriamo serva ad innalzare vivibilità urbana e non a compromettere il territorio o a rimpinguare le casse per future inutili convenzioni. Ma certo la nostra bella e popolosa città non ha nemmeno fatto intravedere le manifestazioni che si sono svolte in centri della provincia assai più piccoli e con bilanci comunali di molto inferiori. Anche “Latina sotto le stelle” sembra poter rientrare tra le statistiche dell’annuncio virtuale: grande è stata la risonanza data alla manifestazione che purtroppo si sta rivelando poca cosa».
Nella foto Paolo Recchia che ha inaugurato la sfortunata rassegna che vorrebbe valorizzare "preziose energie artistiche spesso costrette ad emigrare per potersi esprimere". Peccato che Paolo Recchia, un musicista serio: per carità, si sia già espresso, negli ultimi mesi, all'Irish Pub Doolin, alla Ginestra, a Latina, e poi ancora a Gaeta, Fondi e Roccagorga. E l'Improvvista Compagnia, in scena ieri, si sia già cimentata lo scorso inverno in decine di repliche.

Mauro Cascio


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