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Sabaudia. Dopo il fiasco di "Latina sotto le stelle" e un'estate da dimenticare, Salvatore Schintu: «Qui abbiamo speso solo 80 milioni di lire»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Salvatore Schintu, sindaco di Sabaudia. Nel capoluogo, il giorno dopo "Latina sotto le stelle" è un triste leccarsi le ferite: una manifestazione che peggio di così, forse, non poteva nemmeno andare. La "direzione artistica" tira la manica a qualche giornalista e fa scrivere di un "successo oltre le aspettative" che, tradotto in numeri, fa un centinaio di spettatori infreddoliti a sera. Insomma, pare di capire che gli stessi organizzatori si aspettassero come pubblico i parenti dell'Improvvisata Compagnia più qualche Improvvisato turista che si trovava da quelle parti dopo un panino dal "Maresciallo". Per fortuna il pubblico che non c'è stato non si è perso proprio nulla, panini a parte. Un'accozzaglia di spettacoli "locali" e artisti "locali", ovviamente da "valorizzare", visti e rivisti negli scorsi mesi in tutte le lingue e in tutte le salse. Un'improvvisazione culturale che fa male alla città, soprattutto – e lo ripetiamo per l'ennesima volta – se paragonata al livello degli operatori culturali delle altre città della provincia che hanno offerto proposte più che dignitose. Insomma, il fiasco di "Latina sotto le stelle" ci sembra più che meritato.
Ora, noi onestamente non capiamo chi ha tentato di difendere la manifestazione scrivendo che a Latina non c'è altro. Che vuol dire? A Latina può anche non esserci nulla, ma questo non autorizza nessuno a scrivere o sostenere che il pianobar di un locale al mare sia la risposta made in Latina ad Anziojazz. Il pianobar rimane pianobar, pure se ha il direttore artistico. Anziojazz rimane Anziojazz. Anche i titoli dei suddetti colleghi ci hanno lasciato un po' perplessi. Notti da brivido, abbiamo letto persino. Brividi di che? Di freddo? La prossima volta si portassero un giacchettino di lana, con l'Autan per le zanzare.
Metti Sabaudia, per esempio. Le "stelle" sono le stesse, ma la qualità decisamente no. I nomi da queste parti ci sono, e grossi. Giusto per citare un fine settimana, guarda caso lo stesso fine settimana di "Latina sotto le stelle", la città ti offre una mostra fotografica con Alessandro Zunino, un incontro con Antonella Ruggiero, la proiezione di un corto di Vittorio Storaro (presente il Maestro), quattro laboratori nel Parco Nazionale, un concerto alla Sorresca, uno spettacolo con Oreste Lionello. Tutto questo senza nemmeno il bisogno di un direttore artistico. Ma qual è il segreto del successo di Sabaudia? Il Sindaco ti risponde così: «Fin da quando io sono in politica, ho adottato un principio e cioè che ogni volta che ho fatto un passo in avanti, ho liberato un gradino dietro di me. Latina non si può chiudere dentro alcune logiche ma, essendo una città molto grande, deve liberare i "posti di potere" per far sì che le nuove generazioni si affannino con idee e iniziative e che quindi, attraverso una selezione naturale, possano aspirare ad un successo. Gli eventi estivi di Sabaudia non sono il frutto di un'idea del Sindaco, o l'idea di un "singolo", sono invece il frutto di una specie di "interazione" tra tutti quanti hanno titoli. Io rivendico solo l'idea di aver dato in appalto, per una somma oltretutto ridicola: 80 milioni di vecchie lire, ad una società l'insieme della manifestazioni. E la nostra è un'estate che sta avendo grandissimo successo».

Testo: Mauro Cascio; Video: Claudio Ruggiero

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