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Velletri. Peppino Di Capri, tra tradizione innovazione. Nel 1965 aprì il concerto dei Beatles: «L'unico aneddoto è che non ce ne furono affatto»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Peppino Di Capri. Figura chiave nell'evoluzione della canzone popolare napoletana dagli anni Sessanta ad oggi, tra tradizione e rock'n'roll, twist e easy listening, melodia ed eleganza. È uno che ha incantato tre generazioni. In italia ci sono tantissime ragazze di nome Roberta per l'omonima sua canzone. Una, tra l'altro, ce l'abbiamo anche in redazione. Giuseppe Faiella (questo il suo vero nome) diventa popolare a partire negli anni del boom economico grazie alle sue interpretazioni dei classici napoletani in chiave moderna. Napoli ne fa subito un beniamino per il suo modo delicato di intonare canzoni come «I te vurria vasà», «Voce 'e notte», «Luna caprese», «Champagne». Un brano che non ebbe grande successo quando fu pubblicato. «In realtà è una mia caratteristica quella di non cercare mai il successo immediato. Tant'è che mi rimproverano di non promuovere adeguatamente i miei dischi quando escono. Ma io penso che questo sistema di insistere troppo su un pezzo, alla radio e alla tv, faccia sì che il pubblico si stanchi prima». Sempre suo è il merito di aver portato in Italia il twist, interpretando il classico del genere «Let's Twist Again» di Chubby Checker. Apre addirittura come supporter l'unico concerto italiano dei Beatles a Milano, Genova e Roma con Fausto Leali e Le Ombre. «Purtroppo non ho aneddoti da raccontare. L'unico aneddoto è che non ce ne furono. La sicurezza ci tenne ben lontani dai quattro che volevano evidentemente alimentare il Mito e il Personaggio. Da allora stava cambiando qualcosa, nel mondo. Una grossa rivouzione nella musica che coinvolse non solo noi italiani ma anche grandissimi personaggi come Frank Sinatra». La svolta della sua carriera è rappresentata dalle partecipazioni al Festival di Sanremo di cui sarà protagonista ben nove volte. È il vincitore nel 1973 con «Un grande amore e niente più»; si ripete nel 1976 con «Non lo faccio più». Raccoglie altri successi nei Sanremo successivi, quali «E mo e mo» (1985), «Il sognatore» (1987), «Evviva Maria» (1990) e «Favola Blues» (1991). Nel 1991 partecipa all'Eurofestival in qualità di rappresentante della musica italiana, la sua canzone è «Comme è ddoce 'o mare». Nel gennaio 1996 è in tour con Fred Bongusto nei teatri di tutta Italia. Da questo evento nasce un disco live che impegna il duo con le orchestre fino alla fine dell'estate '96. Nel 1997, una grande idea: il rilancio su CD del mitico 45 giri. Nel settembre 1998 festeggia i suoi quarant'anni di carriera con lo spettacolo «Champagne, di Capri di più...», in onda su RaiUno dalla splendida piazzetta di Capri. In questa occasione Peppino ha voluto raccogliere in un doppio CD i suoi più significativi successi di questa lunga carriera. Nel febbraio 2001 si presenta al 51° Festival di Sanremo, nella sezione Campioni, con il brano «Pioverà (habibi ane)». Tra i prossimi impegni un nuovo album di canzoni nuove e un altro live che sta registrando in queste serate estive.

Claudio Ruggiero

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