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Terracina. Riconoscimento di città: si festeggia il 65°

Dopo anni d’oblio è stato “riesumato” dall’archivio storico del Comune il decreto datato 9 Settembre 1937, a firma dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Benito Mussolini, il quale attribuiva al Comune di Terracina, oltre allo Stemma e il Gonfalone, anche il titolo di Città. Il nove Settembre prossimo ricorre il sessantacinquesimo anniversario del riconoscimento, e l’Amministrazione comunale per ricordare lo storico evento ha predisposto un programma di manifestazioni. Tra gli appuntamenti, è previsto, alle ore 19.00, nell’Aula Consiliare della Sede Municipale, un incontro degli Amministratori con le Società Sportive e gli atleti terracinesi che si sono distinti nella stagione agonistica 2001/2002. Successivamente, in Piazza Municipio, spettacolo musicale-teatrale “Cantando…Modugno”, interpretato dal cantautore Gianni Davoli con la presenza di un attore professionista, dieci musicisti e due voci femminili, oltre all’allestimento di una mostra antologica dell’artista scomparso, che sarà allestita presso la Cappella del Palazzo della Bonificazione Pontina, intitolata di recente a Marie-Renè de La Blanchère. Tra gli atleti che nell’anno agonistico in corso hanno dato lustro alla Città, sarà premiato Daniele Di Spigno, Campione del Mondo, Europeo ed Italiano nella specialità double trap, oltre ad essere tra i finalisti della prossima Coppa del Mondo. Per la pallavolo ed il calcio, i riconoscimenti andranno alla Polisportiva Pallavolo Terracina e Pallavolo Futura, e all’A.C. Terracina.
In merito al conferimento del titolo di Città, il sindaco Stefano Nardi afferma: “Non mi sembra che sia stato preso nella dovuta considerazione dalle passate Amministrazioni. Vorrei precisare, continua il primo cittadino, che il titolo di Città equivale ai titoli nobiliari delle persone fisiche o quantomeno ad un particolare grado di dignità raggiunto dal Comune. Il conferimento era destinato solo ai Comuni celebri per ricordi e monumenti, con una popolazione agglomerata non inferiore ai 10.000 abitanti, e che avessero provveduto ad ogni servizio pubblico, in particolare all’assistenza, istruzione e beneficenza (art. 32 R.D. 7.6.1943 n.651 art. 40 R.D. 21.6.1929 n.41). L’attribuzione, conclude il Sindaco Nardi, era regolata dalla stessa legislazione attinente ai titoli nobiliari ed alla Consulta Araldica”. Prima della fondazione dell’attuale Repubblica, la competenza al riconoscimento del titolo apparteneva al Presidente del Consiglio dei Ministri, mentre con l’avvento del sistema repubblicano il potere di riconoscimento è stato attribuito al Presidente della Repubblica. Il titolo di Città costituisce un lusinghiero riconoscimento, di particolare importanza e benemerenza, tanto è vero che non tutti i Comuni potevano usufruire di tale qualifica, generalmente solo le sedi episcopali erano considerate degne di tale denominazione. Il D.P.R. 61/1929, che disciplinava il titolo di Città e ne regolava il conferimento secondo i principi propri dei titoli nobiliari, fu abrogato con l’entrata in vigore della Costituzione (XIV disposizione transitoria). Questo fatto ha determinato una certa inflazione, nel senso che sono state soppresse le tre condizioni che vincolavano il riconoscimento. Successivamente con Decreto del Presidente della Repubblica sono stati beneficiati anche i Comuni con bassissima entità demografica e con scarso patrimonio storico. La più recente normativa si rinviene nell’art. 18 del D.lgs. 18.8.2000 n.267. Tutto ciò costituisce, in ogni caso, un punto fermo: Terracina è tra i Comuni della Provincia di Latina (ex Littoria) che hanno ottenuto il titolo in epoca più antica (1937).

Rita Bittarelli


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