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Latina. Operativo il protocollo per lo smaltimento delle carcasse animali. Antonello Iannarilli: «Un cambiamento di grande importanza»

Sta entrando in piena fase operativa il "Protocollo per la realizzazione della rete di servizio per lo smaltimento delle carcasse degli animali morti in azienda". In questi giorni, infatti, sono state formalizzate le convenzioni tra l'Associazione regionale allevatori Lazio (Aral) e le ditte incaricate del trasporto, deposito e distruzione delle carcasse animali. Per l'avvio del servizio e per il pagamento dei costi di smaltimento, l'assessorato regionale all'agricoltura ha stanziato 1 milione e 250mila euro, equivalenti a circa 2 miliardi e mezzo di vecchie lire. La Regione ha così predisposto tutti gli strumenti normativi e finanziari finalizzati ad attivare il servizio, la cui gestione è affidata direttamente ai soggetti interessati. Preposta all'operazione è l'Aral che, per garantire il raccordo continuo e capillare tra gli operatori e i soggetti che operano la raccolta delle carcasse, si avvale dell'operato delle associazioni provinciali degli allevatori (Apa). Gli allevatori possono usufruire gratuitamente del servizio contattando le sedi provinciali dell'Associazione agricoltori. Prossimamente, inoltre, sarà attivato un apposito numero verde per la segnalazione dei casi. «Si tratta di un cambiamento di grande importanza - ha dichiarato l'assessore all'Agricoltura, Antonello Iannarilli - che gli allevatori del Lazio attendevano da anni. Attraverso questa rete di servizio, gli allevatori di bovini, ovini, bufalini e caprini potranno effettuare, senza alcun onere economico, lo smaltimento delle carcasse, in conformità alla vigente normativa sul materiale a rischio. Si consideri che, fino ad ora, il ritiro, il trasporto e la distruzione delle carcasse animali era totalmente a carico degli allevatori con oneri di spesa assai alti. Per ogni singolo capo i costi si aggiravano intorno al milione di lire». «Occorre infine sottolineare - ha concluso Iannarilli - che questo servizio, oltre ad aver sgravato gli allevatori da ogni onere economico, rappresenta anche un'importante garanzia per il rispetto delle vigenti norme sanitarie in materia di trattamento del materiale a rischio».

Mauro Cascio


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