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Roma. XX settembre. Gustavo Raffi, Gran Maestro della Massoneria Italiana: «L’Umanità ha in comune molto più di quanto
le divisioni
create dalla storia possano lasciar credere». Una riflessione sulla presa di Roma
«La riflessione che quest’anno il Grande Oriente d’Italia, la prima e più numerosa comunione massonica italiana, connette alla ricorrenza del XX Settembre – giorno in cui nel 1870 si consumò la fine del potere temporale del Papa – non ha nulla di patriottico o nazionale. In effetti, l’entrata dei bersaglieri a Roma non significò solo il compimento dell’Unità d’Italia, ma anche il trionfo di un punto di vista laico, razionale, tollerante sulle cose del mondo e della politica», parla Gustavo Raffi (nella foto), Gran Maestro
del Grande Oriente d'Italia. «La Massoneria italiana ha grande rispetto per le religioni. Ma le religioni, spesso, creano dei diaframmi artificiali fra gli esseri umani, impedendone il dialogo. Un esempio. Sempre più spesso si parla del mondo musulmano come una realtà «altra» rispetto all’Occidente, irriducibile alla nostra cultura e alla nostra mentalità.
Si evocano i fantasmi – e le parole d’ordine – delle «crociate», come se essi ritraessero fedelmente la realtà dell’epoca in cui viviamo. Per la verità, se una parte dell’Islam guarda la nostra civiltà utilizzando gli stereotipi della fede, anche noi occidentali spesso facciamo altrettanto, attingendo a piene mani alle generalizzazioni e alle banalizzazioni elaborate per secoli dalla nostra visione dell’Oriente.
Eppure, al Cairo come a Parigi, a Damasco come a Londra, esistono sicuramente uomini e donne di buon senso, capaci d’intendersi sulla base del rispetto elementare dovuto all’individuo, alla sua coscienza e alla sua ragione. Questi uomini e queste donne oggi sono poco visibili, sommersi dalle parole d’ordine, dagli slogan, dai fanatismi e dalle rappresentazioni del mondo più semplificate ed estreme.
Noi crediamo che possano parlare e trovare punti di contatto, perché siamo convinti che l’Umanità abbia in comune molto più di quanto le divisioni create dalla storia possano lasciar credere. Lungo questa strada impervia, è l’essere umano in sé l’unico, il solo denominatore comune. E il XX Settembre è, appunto, una tappa di questo cammino».
Mauro Cascio
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