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Roma. XX settembre, il giorno dopo. Marco Pannella: «Violento e fascista l'anatema antiliberale. Pure i Talebani sono campioni di modernità»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Marco Pannella, leader storico dei Radicali Italiani che ieri hanno festeggiato, con laici e massoni, il XX settembre a Porta Pia. Cosa risponde all'anatema antiliberale lanciato dal Vaticano? «È un modo di agire violento e fascista. Si lanciano messaggi a miliardi di persone, senza che nessuno possa rispondere perché sprofonderebbero nella vergogna. Questi qui sono riusciti a fare santo un papa che ha scritto la pagina più buia e infame dell'ottocento». Chiesa-Stato, libertà-ricerca: un conflitto insanabile? «La vita umana ha la sua dignità, la sua bellezza, e forse il suo senso nella ricerca. Ricerca della Verità. Ricerca di Verità. Ricerca di amore. Questo la Chiesa non può permetterlo». Voi cosa proponete? «Leggi laiche che esaltino la libertà di tutti. A 132 anni dalla breccia di Porta Pia la tivvù di Stato è data in appalto al cardinale Todini o a don Mazzi che dicono, soli, senza contraddittorio, cosa che non potrebbero ripetere in un confronto con esponenti del mondo laico, civile e democratico». Cosa è per voi il XX settembre? «La fine dell'immondo potere vaticano, una data da ricordare». Oggi in sostanza si fa dunque dell'anticultura e dell'antimorale? «Quando un papa, che io, come è noto, amo profondamente, va in giro a dire di non masturbarsi, devo pensare che c'è qualcosa che non funziona». Le cellule staminali... «I clericali di potere dicono che cose che al microscopio nemmeno si vedono hanno gli stessi diritti di un essere umano. Nemmeno i nazisti hanno osato tanto. I Talebani sono, a confronto, dei campioni di modernità».

Elisabetta Rizzo

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