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Latina. Cronaca delle buone intenzioni. Giorgio De Marchis è duro: «Manca la
capacità di programmare ed investire». Le involontarie ironie...
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Giorgio De Marchis. Dati alla mano,
i conti non tornano e le promesse e le buone intenzioni meno che meno.
Che è successo? «Ci troviamo davanti dei dati, in relazione al bilancio
di previsione, che ci lasciano quantomeno perplessi. Innanzitutto
ci sono stati 5 miliardi in meno nelle entrate, rispetto a quanto previsto.
Ma quello che ci sorprende di più è l'attuazione dei programmi, in cui
siamo terribilmente indietro e che denotano una sostanziale incapacità
di programmazione e di investimento del Comune. Vediamo nel dettaglio.
Per quanto riguarda l'istruzione pubblica è stato realizzato solo il
68% di quanto preventivato. Mancano, guarda un po', le scuole.
Inquietante alla luce di quanto sta succedendo in questi giorni. Male malissimo
per sport e ricreazione. Dovevamo investire 5 miliardi e non lo abbiamo fatto.
In compenso abbiamo un Palazzetto dello sport a metà, non ancora completato
e uno stadio inagibile. Dato ancora più (involontariamente) ironico è quello relativo
alla viabilità e ai trasporti. È stato realizzato solo l'1% di quanto preventivato.
Dicevamo dato ironico, se letto in riferimento alle dichiarazioni del sindaco in materia
di sicurezza sulle strade. Va male, infine, anche per quanto riguarda i servizi sociali:
ai minimi storici». Le motivazioni di questa impasse? «Un limite culturale della classe politica.
Non riesce a programmare e ad investire, forse anche per incapacità dei tecnici». Come
si strutturerà il vostro dissenzo? «Uscendo dall'aula e andando tra le gente».
Elisabetta Rizzo
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