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Sezze. Verso il voto. Riccardo Pedrizzi (An): «Bisogna superare tutti
insieme mezzo secolo di democrazia bloccata, di alternanza di fatto vietata»
Il senatore di AN Riccardo Pedrizzi, presidente della
commissione Finanze e Tesoro di Palazzo Madama,
interviene nel dibattito politico che si sta
sviluppando a Sezze in vista delle elezioni
amministrative della prossima primavera e, a proposito
dell'operazione "trasversale" messa in campo da
Martella, esalta la necessità del "bipolarismo
trasparente".
«Come AN e come Cdl -sostiene Pedrizzi- dobbiamo
essere aperti al contributo di chi, pur provenendo da
altri lidi ed avendo una storia politica ben diversa
dalla nostra, mostra oggi di sposare il progetto
alternativo di rinnovamento del Centrodestra. Abbiamo
insomma il dovere di non chiudere la porta al dialogo
con chi dimostri di volere davvero il cambiamento
politico a Sezze. Ma questo -avverte il senatore di
AN- deve avvenire nel pieno rispetto degli elettori,
evitando tutte quelle operazioni trasformistiche che
possano disorientarli, e salvaguardando appieno la
conquista del maggioritario e del bipolarismo, che
esige l'alternativa chiara e trasparente tra
un'opzione, un progetto, un'idea, una coalizione di
Centrodestra e una di Centrosinistra che si presentano
agli elettori per chiedere il consenso sulla base di
programmi ben definiti. Bisogna cioè rifuggire
-continua il parlamentare pontino- il rischio di
imboccare quelle che, presentandosi come terze vie,
sono in realtà vicoli ciechi, che finirebbero solo col
disorientare l'elettorato e che se da un lato servono
unicamente a soddisfare le ambizioni personali di
qualcuno, dall'altro impedirebbero il vero cambiamento
politico a Sezze».
Porte aperte, dunque, riassume l'esponente di AN, "per
coloro che oggi mostrano di condividere il programma
della Cdl, ma essi devono aggiungersi a chi da sempre
fa parte del Centrodestra, non sostituirsi. Perché
Sezze -conclude Pedrizzi- ha bisogno di voltare pagina
sul serio, di respirare aria nuova con un sindaco di
Centrodestra dopo oltre mezzo secolo di democrazia
bloccata e di alternanza vietata».
Mauro Cascio
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