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Gaeta. Viaggio e Avventura. Alfredo Chiàppori: «Per raccontare al meglio
il Lucy Fair mi sono documentato ed ho studiato per più di 6 anni»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Alfredo Chiàppori, vincitore del Premio Letterario
Nazionale «Città di Gaeta»..
Nato a Lecco nel 1943, pittore e disegnatore, è autore di numerosi libri di disegni satirici.
Nel 1989 gli è stato assegnato il premio speciale della giuria al Premio Satira Politica di Forte dei Marmi.
Ha vinto per due volte la Palma d'Oro al Salone Internazionale di Bordighera, e ha vinto il premio Giorgio Cavallo per la satira e l'umorismo 2000.
Come pittore, oltre ad aver esposto i propri lavori in molte mostre personali, ha vinto il Premio Salotto Veneto di Cortina con "Apocalisse" (1992) per il miglior libro d'arte (1999).
Ha collaborato, tra l'altro, a "Linus", "La Stampa", "L'Unità", "la Repubblica", "Storia Illustrata", "Panorama", "L'Europeo". Dal 1988 collabora regolarmente al "Corriere della Sera".
Nel 1997 ha esordito nella narrativa con il romanzo coedito da Rizzoli, "Il porto della fortuna" con il quale ha vinto il premio Giuseppe Dessi' e il premio Mulinello, ed ora con il suo "Il mistero del Lucy Fair" si è guadagnato la vittoria della VII Edizione del Premio Nazionale Città di Gaeta - Letteratura di Viaggio e di Avventura.
Nonostante nasca come un disegnatore, Chiappori dimostra una dimestichezza con il linguaggio, anche tecnico (pensiamo alla perizia usata nell'uso del lessico marinaresco) che non può non lasciare stupiti, e inoltre affascina nel suo libro la commistione tra mistero e realtà.
Ma quanto conta nella stesura di un libro la documentazione quando si trae ispirazione da un fatto realmente accaduto?
«Penso che la fase di documentazione sia fondamentale: io ho impiegato più di 6 anni a raccogliere tutti i documenti relativi al "Lucy Fair", e 4 anni a scrivere il libro. La precisione è un aspetto che non va assolutamente sottovalutato». È forse per questo quindi, che è così accurata la terminologia marinaresca nel libro? «Sì, in effetti è per lo stesso motivo che ho cercato di rendere al lettore tutte le sfumature possibili del vastissimo e complesso lessico navale, inserendo comunque un glossario alla fine del libro per rendere agevole a tutti la comprensione di termini sconosciuti ai più».
Glauco Di Mambro
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