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Latina. Rumble Quintet al Campus. Antonio Caggiano e Gianluca Ruggeri: «Gershwin è uno dei musicisti jazz più grandi dell'età moderna»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Antonio Caggiano e Gianluca Ruggeri. Con i Rumble Quartet hanno proposto musiche di Gershwin, soprattutto, ma anche di Duckworth e Berstein.
Compositore, pianista e direttore d'orchestra americano, nato sul finire del secolo scorso Gershwin è figlio di una famiglia di emigranti russi e fratello più giovane di Ira, che diventerà l'autore dei testi della maggior parte delle sue canzoni. Pianista dal 1910, a quindici anni è ingaggiato al Tin Pan Alley, dall'editore Remick come pianista dimostratore fino al 1917. Comincia nel frattempo, a comporre e ottiene, nel 1918, il suo primo contratto presso Harms. Tra il 1915 e il 1926 farà più di cento rulli per pianoforte. Nel 1919 realizza il suo primo score completo, «La, La Lucille». A partire dal 1920 partecipa a cinque "George White's Scandals" annuali. In quegli anni, è primo "tuba" con Swanee, registrata da Al Johnson. Diventa celebre nel 1924 quando Paul Whiteman gli ordina la «Rhapsody In Blue» che sarà creata all'Aeolian Hall il 12 febbraio. Da allora crea numerosi spettacoli di successo a Brooadway e a Londra e compone anche per film e anche dopo la sua morte il cinema continuerà ad utilizzare la sua musica. Si occupa di più cose simultaneamente ma, malgrado il successo sempre più crescente come direttore d'orchestra, pianista e compositore di musica "immutabile", continua a scrivere canzoni per Broadway. All'apice della sua carriera muore per un tumore al cervello. Le sue opere principali di concerto, tutte ispirate alla musica neroamericana, sono la Rhapsody In Blue (1924), il Concerto in Fa, «Un Americano a Parigi» (1928) e l'opera «Porgy and Bess» (1935). George Gershwin e senza dubbio il compositore americano più conosciuto al mondo. Tra gli autori come Richard Rodgers, Cole Porter, Irving Berlin, Harry Warren, Jerome Kern o Harold Arlen, che sono i più conosciuti dai jazzisti, Gershwin è secondo dopo Rodgers, ma lo precede in popolarità. Se Gershwin amava il jazz e se ne ispirava disinvoltamente i jazzisti, a loro volta, hanno preso in prestito una buona trentina delle sue canzoni. Tra le più suonate nel jazz: The Man I Love, Oh Lady Be Good, Somebody Loves Me, Someone To Watch Over Me, I Got Rhythm, 'S Wonderful, Liza, But Not For Me, Summertime, Nice, Fascinatin' Rhythm, Soon, Embraceable You.
La Stagione del Campus prosegue venerdì prossimo, ancora al Ridotto, con i Contempotrio. Duccio Ceccanti, Vittorio Ceccanti e Roberto Prosseda propongono musiche di Clementi, Dallapiccola, Schubert, Vacchi, Mendelssohn.

Marianna Parlapiano

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