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Latina. Infrastrutture e attività produttive. Stefano Orsini: «Sviluppo e lavoro hanno un senso solo se marciano insieme». Le idee e le proposte
«Il tema delle infrastrutture e delle attività produttive, quindi dello sviluppo, non può prescindere da una considerazione fondamentale: "sviluppo" ed "occupazione" rappresentano, per Alleanza Nazionale, un binomio inscindibile; favorire uno sviluppo che non metta al posto centrale l'occupazione non avrebbe significato, in quanto non garantirebbe la vivibilità e la qualità dell'esistenza della popolazione interessata». È quanto scrive l'assessore alle attività produttive, Stefano Orsini,
nel suo intervento al Forum degli Amministratori di Alleanza Nazionale.
«Nell'era della "globalizzazione" la competitività di un "sistema" si misura in termini di risorse spontanee ed indotte, ma soprattutto in termini d'infrastrutture e di servizi di cui dispone, per cui l'obiettivo finale di una programmazione mirata deve essere quello di rendere competitivo il territorio prima delle imprese che su quel territorio intendono ubicarsi».
«Solo così», spiega, «riusciremo ad arginare il gap negativo, che ci vede penalizzati rispetto ad altre realtà territoriali sia in termini di infrastrutture che di incentivi alle imprese».
«Sulla base delle più recenti e qualificate indagini il livello d'infrastrutture raggiunge, nella nostra Provincia, un grado di soddisfazione "medio- basso" ed evidenzia dei punti di debolezza che frenano un adeguato processo di sviluppo sia in campo strettamente economico/produttivo, sia in campo sociale.
Nella graduatoria generale, basata sull'indice nazionale, la provincia di Latina si colloca al 62° posto, in termini di dotazione infrastrutturale.
Le criticità di maggiore rilievo, riguardano sostanzialmente i seguenti campi: sistema viario, interporti, sistemi portuali,
sistema aeroportuale.
Il gap infrastrutturale della Provincia, è, oggi, affrontato attraverso una pluralità di progetti e d'interventi che richiedono di essere attuati in una logica di "insieme" prevedente infrastrutture e servizi all'interno di un sistema integrato.
Esiste nella nostra provincia la reale possibilità di creare un sistema logistico integrato, che rappresenterebbe la spina dorsale dell'intero comparto economico.
Qui bisogna programmare poco in termini di infrastrutture, esistono realtà che già operano, e programmi avanzati per quelle che mancano.
Basti pensare al Porto di Gaeta, all'Intermodale di Latina, al progetto di utilizzo anche a fini civili dell'Aeroporto Militare Comani di Latina Scalo.
Queste iniziative,se collegate operativamente tra loro, sarebbero in grado, da subito, di dare un notevole impulso a tutta l'area industriale di Mazzocchio, al Mercato Ortofrutticolo di Fondi, e alla filiera agroalimentare, farmaceutica e aeronautica. Filiere che rappresentano fattori di eccellenza delle produzioni presenti sul nostro territorio.
Un sistema logistico integrato, che viaggi di pari passo con il programma di investimenti nel sistema viario, faciliterebbe l'attrazione di nuovi investimenti sul nostro territorio, con ricadute positive in termini occupazionali e di indotto, e consentirebbe l'avvio di programmi settoriali di sviluppo come per esempio il mercato florovivaistico di Aprilia.
Anche qui ritengo che si debbano prendere delle decisioni strategiche, si deve decidere se lo sviluppo del nostro territorio passi, come io credo, attraverso iniziative a rete e integrate con quelle presenti nella regione, eliminando i doppioni e puntando a centri di eccellenza, valorizzando al massimo le peculiarità del nostro sistema economico, oppure se lasciare all'iniziativa di ogni singolo ente la programmazione dello sviluppo, che alla fine sarà la programmazione di piccolo cabotaggio o, peggio ancora, di campanile.
Quindi quando parliamo di singoli progetti, dobbiamo avere la capacità di calarli in una dimensione più ampia, di rete e in sinergia con altri programmi territoriali.
Stesso discorso vale per il sistema fieristico, altra importante infrastruttura di supporto allo sviluppo economico.
Nella nostra provincia esiste un progetto, di cui la Provincia di Latina è capofila, progetto condiviso dalle associazioni imprenditoriali e di categoria, finanziato dalla Regione Lazio ed in fase di realizzazione.
Anche qui dobbiamo ragionare in termini di " sistema " e sforzarci di creare una " rete " fieristica regionale con specializzazioni territoriali.
Non è più pensabile che Roma debba assorbire tutto, ci sono spazi, capacità e mercato per sviluppare sistemi fieristici locali in grado di supportare i singoli sistemi economici.
Quindi se riteniamo che un polo logistico integrato ed un sistema fieristico regionale siano necessari, realizzabili e non si sovrappongano ad altre iniziative, mettiamo in campo tutte le forze per realizzarli, mettiamo intorno a questi progetti strategici i nostri rappresentanti nelle istituzioni, la nostra classe dirigente, il nostro partito.
Trasformiamo questi progetti in una proposta politica forte che coinvolga tutto il territorio.
Questo, inoltre, ci aiuterà anche a recuperare peso politico in quelle zone dove siamo schiacciati dalla forte presenza dei nostri alleati, come al sud della nostra provincia».
«Strettamente connesso al discorso infrastrutturale, c'è il tema dello sviluppo dell'apparato produttivo, del potenziamento della rete delle piccole e medie imprese che rappresentano la spina dorsale della nostra economia, del mantenimento, sul nostro territorio, di importanti filiere produttive quali l'agroalimentare, il chimico-farmaceutico e l'aeronautico.
Anche qui le strategie da mettere in atto non possono prescindere da una visione di " sistema ", di " rete ".
Anche qui i programmi, avviati e da avviare, debbono necessariamente andare nella direzione di uno sviluppo che metta al centro i poli produttivi forti, presenti nella nostra provincia, le specializzazioni artigianali e la salvaguardia e l'incremento dei posti di lavoro.
Una forza politica come Alleanza Nazionale, che ha nel proprio DNA la difesa dei diritti fondamentali di ogni individuo, non può non essere in prima linea quando si tratta di difendere un diritto fondamentale come il lavoro.
Sviluppo e lavoro hanno un senso solo se marciano insieme.
Dobbiamo purtroppo registrare che nella nostra provincia sono sempre più frequenti i casi di crisi aziendali.
Crisi che hanno messo a repentaglio centinaia di posti di lavoro, crisi che in molti casi abbiamo superato grazie ad una grande coesione sociale ed istituzionale che siamo riusciti ad esprimere.
Crisi, bisogna dirlo, che abbiamo superato grazie soprattutto agli uomini di Alleanza Nazionale, a tutti i livelli, e grazie anche alla fattiva collaborazione che esiste con l'UGL, il nostro sindacato.
Abbiamo messo in campo una task force, che vede rappresentate le istituzioni, le forze sindacali ed imprenditoriali, che è stata in grado di affrontare e risolvere crisi aziendali complesse come Good Year, Cirio, Pasqualini, HIG. Salvando centinaia di posti di lavoro.
Credo che questa esperienza debba essere sostenuta dalla Regione Lazio, come peraltro ha fatto nella vicenda Goor Year, mediante l'attivazione di un fondo per le aziende in crisi.
Tale fondo, che può essere gestito dall'Agenzia di Sviluppo del Lazio, in ottemperanza ai vincoli europei in materia di aiuti di stato, dovrà servire per intervenire in situazioni di crisi aziendale di carattere finanziario o nei casi di ristrutturazione ed in presenza di partner industriali e di piani di rilancio.
Può essere ipotizzato come fondo rotativo e rappresenterebbe un progetto pilota per tutta la regione.
Abbiamo parlato di infrastrutture, di sviluppo economico, di salvaguardia dell'occupazione, quindi abbiamo cercato di capire come attrarre nuove imprese, come affrontare le crisi aziendali.
Credo sia indispensabile, per darci una compiuta linea strategica, capire come fare per ancorare al nostro territorio le imprese che già vi operano e che, per organizzazione, struttura proprietaria, dislocazione dei centri decisionali, sono quelle che hanno minori vincoli territoriali.
Mi riferisco, per esempio, alle multinazionali che operano nel settore chimico-farmaceutico.
Qui un ruolo importantissimo può giocarlo l'Università.
Un polo universitario a Latina, legato alla ricerca scientifica, ed in grado di mettere a disposizione di queste aziende le professionalità che necessitano, sarebbe un elemento fondamentale di ancoraggio al nostro territorio.
Parallelamente ci potrà essere un travaso di conoscenze, di opportunità di sviluppo per tutti, mettendo appunto in sinergia l'Università e queste aziende a forte vocazione nella ricerca scientifica».
Elisabetta Rizzo
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