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Gaeta. Quale porto. Erasmo Magliozzi: «Civitavecchia può farci crescere. Ma va risolto al più presto il problema delle navi petroliere»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Erasmo Magliozzi, senatore di Alleanza Nazionale.
Quali sono le problematiche del sud pontino relativamente al Porto
di Gaeta? «Sono connesse all'istituenda nuova autorità portuale
di Civitavecchia, in cui sarebbe inclusa anche Gaeta. Il tutto in virtù
di un criterio che vorrebbe allargare alla Regione Lazio tutta la
portualità del territorio. Gaeta verrebbe così a perdere la sua autonomia. È vero che, considerato il potenziamento economico e turistico dell'attività, ci sarebbe senz'altro un beneficio per la città.
Nelle previsioni del protocollo d'intesa manca la rappresentatività
locale che dovrebbe invece avere voce in capitolo. Il punto
però in cui mi sono affidato alla sensibilità del Presidente Storace
è quella del Polo Petrolifero, per evitare il permanere di una situazione di estremo pericolo. Oggi Gaeta vive, di fatto, in una
vera e propria polveriera di idrocarburi, considerata la quantità
di materiale, di cherosene presente nelle raffinerie. E ricordiamo
che è anche la città della base Nato». Quali sono le vostre proposte
operative? «Discuterne. Le merci inquinanti non devono più sbarcare.
Alle petroliere vanno preferite le navi turistiche e da crociera.
Nel momento in cui si dirà che una fetta di cielo vale più di una
fetta di pane, avremo vinto noi»
Elisabetta Rizzo
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