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Latina. Marketing Urbano. Loffredo: «Dobbiamo dare alla gente ragioni per venire in centro». Zottola: «Basta con problemi ed incertezze»

Latina ha 70 anni ed è tempo di ripensare il suo centro storico, la sua funzione il suo futuro. E l’impresa in questo processo vuole fare la sua parte. Non è casuale che una delle prime manifestazioni per festeggiare questo singolare compleanno sia una manifestazione organizzato in sinergia tra Comune, Camera di Commercio e Confcomnmercio. L’iniziativa è il convegno su «Marketing urbano, il centro di Latina riflessioni e proposte per una valorizzazione della funzione urbana e commerciale». La Camera di Commercio ha sviluppato uno studio di marketing territoriale per alcuni centri urbani della provincia di Latina.
Come immagina l’impresa il futuro di Latina? Il presidente della Camera di Commercio alla presentazione del convegno ha ribadito il ruolo dell’impresa dentro questo sviluppo: «Non basta mettere qui una sede universitaria - ha spiegato - dobbiamo dare alla gente le ragioni per venire in centro, dobbiamo creare un salotto della città con attività commerciali in grado di svolgere una funzione di attrazione». E proprio la Camera di Commercio ha dato vita, di concerto con l’ordine degli architetti della provincia, al Concorso dedicato a Lusana che aveva come tema il riuso dell’area urbana compresa tra le ex autolinee e l’opera Balilla. «Dobbiamo dare un segno per la rinascita del ruolo di colante del centro storico».
C’è l’ipotesi di creare spazi urbani pedonalizzati. È l’ipotesi su cui sta lavorando l’assessore alla qualità urbana Maurizio Guercio. La soluzione pedonale non piace alle imprese: «Dobbiamo - spiega Loffredo - far venire gente in centro, evitare la sua desertificazione, chiudere non mi pare una buona soluzione».
«Purtroppo», ha sottolineato il Presidente della Confcommercio Vincenzo Zottola, «il nostro settore ha scontato in passato diffidenze e scarsa attenzione da parte dei diversi soggetti politici. Le nostre ragioni spesso non sono state ascoltate con attenzione, spesso ci sono state chieste cose che la struttura delle nostre imprse non ci consente di offrire con tanta rapidità. Anche i processi di riforma del settore si stanno compiendo con discontinuità e spesso si sviluppano in modo contraddittorio. Come rappresentanti degli impenditori siamo allarmati sia per l'incertezza dello scenario economico, per i venti di crisi e di guerra che continuano a spirare e che sappiamo bene come si possano riflettere negativamente sui comportamenti sui consumi e sulla propensione agli acquisti dei cittadini. Le stesse politiche di risanamento della spesa pubblica rischiano di riflettersi significativamente sulla capacità d'acquisto delle famiglie. A questo si deve aggiungere, per completare il quadro, l'esasperazione della concorrenza propria del nostro settore. In questo scenario, indubbiamente critico, diventa necessario dare una visione di prospettiva all'impresa, fare vedere un possibile futuro, evitare di sommare problema a problema, incertezza a incertezza».
Al convegno sono inoltre intervenuti il Sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo, Anna Lusa e Ivano Ruscelli della Iscom, Giuseppe di Rubbo, assessore alle attività produttive e Pina Sorrentino, presidente dell'Ascom di Latina.

Elisabetta Rizzo


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