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Latina. Via libera al nuovo Piano socio-assistenziale. Anna Teresa Formisano: «Un sistema regionale di Welfare con il concorso di tutti quanti»

Via libera allo schema di Piano socio-assistenziale 2002-2004 del Lazio. Lo ha deciso la Giunta, presieduta da Francesco Storace, su proposta dell'assessore alla Famiglia e ai Servizi sociali, Anna Teresa Formisano, approvando la relativa delibera. «Si tratta di un formidabile strumento guida - ha spiegato l'assessore - con il quale intendiamo avviare la costruzione di un vero e proprio sistema regionale del welfare che sviluppi soluzioni in termini di ottimizzazione e razionalizzazione dell'uso delle risorse e di adeguamento delle risposte ai bisogni delle famiglie, con il concorso di tutti gli enti locali». In particolare, il Piano triennale permetterà il passaggio dalla fase di sperimentazione dell'attività dei distretti socio-sanitari (51 in tutta la regione) a quella della programmazione e della realizzazione dei servizi integrati. Il Piano prevede inoltre la redazione dei piani di zona, «veri strumenti di progettazione e quindi di risposta alle esigenze che partono dal basso», e la definizione dei Livelli essenziali di assistenza sociale (Liveas). «Con questo provvedimento - ha proseguito l'assessore Formisano - diciamo basta agli stanziamenti a pioggia e apriamo il periodo della programmazione dei servizi sociali e sociosanitari che si caratterizzerà per la forte spinta all'innovazione. A questo proposito saranno perfezionati gli strumenti di conoscenza dei bisogni, in particolare delle famiglie, che nel Lazio sono circa 2 milioni e 22mila, e dell'offerta, attraverso un aggiornamento della ricerca sulla povertà e l'avvio del sistema informativo sociale». «La programmazione sociale - ha sottolineato l'assessore - richiede infatti una conoscenza approfondita. Il monitoraggio, poi, sarà costante, anche con la collaborazione del Censis con verifiche annuali». Nello specifico, gli obiettivi da raggiungere nel triennio individuati dal Piano socio-assistenziale sono: · completamento e ottimizzazione dell'organizzazione dei distretti · realizzazione di un sistema omogeneo di servizi sociali sull'intero territorio regionale (a questo proposito saranno emanate dalla Regione nuove procedure di autorizzazione e accreditamento che definiranno rispettivamente i requisiti minimi e quelli ottimali delle strutture dei servizi) · realizzazione di un «sistema a rete» di servizi integrati · attivazione di «sportelli informa famiglia»: ogni distretto ne dovrà realizzare almeno uno · potenziamento dell'inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati · avvio del sistema informativo sociale · coinvolgimento del terzo settore (volontariato, associazioni di promozione sociale e cooperative sociali) nella programmazione territoriale «Il Piano consentirà di mirare gli interventi e le risorse - ha concluso Formisano - garantendo risposte adeguate alle necessità assistenziali dei cittadini, soprattutto dei più deboli. Nel prossimo triennio svilupperemo i servizi sul territorio e la loro effettiva integrazione socio-sanitaria e stimoleremo la creazione di nuovi. I distretti saranno sempre più svincolati da obblighi burocratici. Nel contempo, i finanziamenti verranno sempre più vincolati alla concreta realizzazione degli interventi». Il Piano è stato corredato da un allegato tecnico dove sono stati raccolti, per ciascuno dei 51 distretti socio-sanitari, i dati statistico-demografici, gli indicatori del disagio sociale e le principali informazioni sui servizi. È il primo strumento informativo che viene fornito ai distretti, su cui si svilupperà il sistema informativo sociale.

Mauro Cascio


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