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Latina. Insulti in libertà. Remigio Coco: «Una manifestazione di Damnatio Memoriae, un sentimento che credevamo ormai scomparso»

«L'architettura moderna ha costituito per lunghi anni nel nostro Paese una eredità difficile da accettare e il suo apprezzamento è giunto in ritardo rispetto ad altre realtà nazionali». A parlare è Remigio Coco (nella foto), presidente dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Latina. «Va però sottolineato che da diversi anni si è attenutato quel profondo sentimento di "damnatio memoriae" verso gli edifici costruiti tra le due guerre. A partire dagli anni settanta, le ricerche storiche indagano il "caso italiano" ricostruendo con grande circospezione i rapporti tra l'architettura, le arti e la politica. È singolare quindi registrare ancora oggi dichiarazioni come quella di Fosco Maraini nei confronti della nostra città. Siamo profondamente indignati per il suo disprezzo verso quello che per noi Architetti rappresenta uno degli esempi più importanti dell'Architettura e dell'Urbanistica del Novecento Italiano. Il nostro Ordine, dopo le demolizioni e mutilazioni di autentici gioielli dell'Architettura Moderna, quale la Casa del Contadino, l'edificio neofuturista delle Poste di Latina di Angiolo Mazzoni e, sempre di Mazzoni, la Stazione Ferroviaria degli anni sessanta-settanta, elaborò un manifesto-documento di denuncia per lo scempio che si stava perpetrando e propose che tutte le opere e gli edifici storici sul territorio pontino fossero inventariate e sottoposte a tutela. A conferma di quanto l'Ordine degli Architetti aveva difeso ci sono i numerosi laboratori e stages che diverse Università straniere tengono periodicamente nelle nostre città di fondazione: Latina, Sabaudia, Pontinia, Aprilia e Pomezia. Riteniamo infine il valore dell'Architettura unico e inscindibile, non ci sono ordini di graduatoria, il medioevo, il rinascimento, e il moderno, per noi Architetti rappresentano l'Architettura e nessuna di queste Architetture può essere... "brutta e sfasciabile"».
«È un aggettivo», secondo l'associazione culturale Littoria, che autorizza ed istiga alla violenza e all’oltraggio: cultura , comunicazione e politica non devono farsi portavoci di messaggi così antidemocratici».

Mauro Cascio


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