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Gaeta. Portalità. Franco Schiano (Nuovo Psi): «Va migliorata quella commerciale
e turistica». Il registro delle buone intenzioni del neosegretario
Franco Schiano, da poche settimane segretario della sezione gaetana del Nuovo Psi che si richiama a Bobo Craxi e al segretario nazionale Gianni De Michelis, è già entrato nel vivo dell’attività politico-amministrativa: sul tappeto i problemi della portualità comerciale e turistica.
Il dibattito fra le forze politiche, sociali ed economiche divide la città in due: da una parte i fautori della gestione autonoma delle attività portuali commerciali, indipendenti dall’Autorità portuale di Civitavecchia; dall’altra i sostenitori di una gestione quasi alle dipendenze dell’Autorità portuale.
Schiano afferma che nell’ultima riunione del direttivo la questione è stata esaminata in termini più complessivi: «In realtà, quella che viene definita la questione del Porto commerciale investe tutto quello che la legge 84/94 definisce demanio portuale che, nel caso di Gaeta interessa quel tratto di costa che si snoda dai confini con Formia fino alla Punta Stendardo e che comprende, oltre al porto commerciale, anche porti turistici e pescherecci, aree cantieristiche e darsene». Schiano aggiunge che si tratta di gestire tutta la riviera di levante di Gaeta, di vitale importanza per il futuro della città».
Poiché si è affacciata la possibilità che Gaeta possa venire compresa nell’Autorità Portuale di Civitavecchia, il Nuovo PSI di Gaeta reputa che «qualsiasi scelta sulla portualità debba garantire in primo luogo un miglioramento effettivo e non teorico dei livelli occupazionali ed ambientali della città».
Se adesione alla Autorità Portuale della lontana Civitavecchia dovrà esserci, per i socialisti gaetani - rappresentati in giunta dal neo assessore Felice D’Argenzio, subentrato a Cosimo Guidi, e dal consigliere comunale Antonio Strozza - occorrerà valutare nell’eventuale accordo politico-programmatico i vantaggi che garantiscano da un lato l’occupazione, dall’altro la partecipazione istituzionale degli enti territoriali interessati delle due province che insistono sul porto di Gaeta (Latina e Frosinone) con la conseguente ricaduta economica».
Schiano riferisce che il direttivo ha rilevato che «analoga importanza riveste la situazione della riviera di ponente che ricade nel demanio turistico la cui gestione fu a suo tempo subdelegata dalla Regione al Comune: da anni è fermo il PUA-Piano Utilizzo Arenili che è lo strumento indispensabile per la gestione di tutto il vasto patrimonio costiero che va dalla Montagna Spaccata allo Scarpone di Sant’Agostino».
Per favorire una corretta programmazione turistico-economica, il direttivo del Nuovo PSI ha deliberato all’unanimità di impegnare la maggioranza che amministra la città – formata da FI, Udc, An e Nuovo Psi – ad elaborare, nel termine tecnico necessario per essere esecutivo per la prossima stagione estiva, il PUA «le cui linee programmatiche debbono privilegiare, a condizione che venga tutelato l’ambiente, lo sviluppo delle attività turistico-ricreative sorte negli anni passati sul litorale, e devono incentivare la riqualificazione delle strutture esistenti e la realizzazione di nuove opere di carattere turistico-recettivo e ricreativo».
Mauro Cascio
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