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Latina. Chiesa cattolica e Cinema. Dario Viganò: «Bisogna cambiare il
modo di comunicare la fede cristiana per non farle perdere in credibilità...»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Dario Viganò, docente di
teologia morale alla Lumsa, nonché responsabile del settore cinema della Unione nazionale per le comunicazioni sociali nell'ambito della CEI, a Latina in occasione di
un incontro a cura del Meic.
Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia tra sfide e strategie, quasi una sfida per la chiesa cattolica...
«Cambiando il profilo socio-culturale deve al contempo cambiare
anche il modo di comunicare la fede cristiana in Dio per non far sì che la stessa perda in termini di credibilità. Non bisogna adattare metodi, ma trovarne di
nuovi per dire che il Vangelo è possibile anche oggi».
E a proposito di "comunicazione", lei ha pubblicato di recente
anche un libro, «Cinema e chiesa: i documenti di un magistero» (Effatà
editrice)...
«Un volume "pesante" che è, secondo me, uno strumento importante che può
essere affrontato anche attraverso 300 voci analitiche che diventano
altrettanti percorsi tematici.
Ci sono vari modi di rappresentazione del sacro e del biblico al cinema. Uno dei sistemi per verificare la pertinenza di un film alle fonti è quello duplice di riconoscere, da una parte, il testo originale e misurare quanto corrisponda nella sua trasposizione cinematografica, e, dall'altra, di valutare il profilo della fruizione: a chi era destinato quel testo e come si mantiene ciò nell'audiovisivo? Da quest'analisi possono emergere tre possibilità: trasposizione, traduzione e tradimento».
Omar Ruberti
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