Venerdì 02/05/2025 
Parvapolis
categorie
Home page
Appuntamenti
Cronaca
Cultura
Economia
Politica
Sport


Parvapolis >> Cultura

Roccasecca. Massoneria in mostra. Ettore Passalalpi Ferrari: «Mio nonno, un grande scultore. Ma anche mazziniano appassionato e convinto»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Ettore Passalalpi Ferrari, nipote dell'omonimo Gran Maestro del Grande Oriente di Italia di Palazzo Giustiniani. «Ad Ettore Ferrari, specialmente a partire dal 1985, sono state dedicate diverse manifestazioni, quasi esclusivamente artistiche. Per ricordarlo, gallerie private ed istituzioni publiche hanno difatti allestito numerose mostre, con particolare attenzione verso le sue qualità di sensibile e delicato pittore. Probabilmente per motivi pratici, è stata invece meno ricordata la sua opera di scultore; e questa pecca non è stata colmata neppure nel 2000, anno del quarto centenario della scomparsa di Giordano Bruno e delle celebrazioni tenute spesso proprio sotto la bella statua di Campo de' Fiori, scolpita dallo stesso Ettore Ferrari. Un ulteriore impulso a nuove ricerche tendenti a scoprire aspetti sconosciuti o angolazioni particolari dell'Ettore Ferrari artista, è stato poi dato anche da un importante convegno di studi, tenuto nell'ottobre del 1995 presso l'Aula Magna dell'Accademia di Romania in Roma. Stranamente poco considerata è però rimasta la parte riguardante la notevole attività politica e massonica dell'artista capitolino. Eppure molti degli studiosi più capaci conoscono per sommi capi la sua profonda passione per le idee repubblicane in generale, e mazziniane in particolare, e sanno anche delle battaglie che ha sostenuto a difesa dei meno fortunati dai banchi del Consiglio comunale di Roma o, per minore tempo ma con maggior passione, da quelli della Camera dei deputati. Quanto all'Ettore Ferrari Massone, fatto salvo un convegno di studio organizzato per conto del Grande Oriente d'Italia, non è che esistano delle ricerche specifiche, nonostante lo scultore per molti anni abbia mantenuto la carica di Gran Maestro. È proprio a questo poco conosciuto (e forse dai più volutamente trascurato), ma da Ettore Ferrari molto amato e sentito, ideale iniziatico che la mostra è dedicata. La struttura della rassegna è idealmente suddivisa in tre parti: che comunque non devono essere considerate rigidamente separate, ma complementari l'una dell'altra. Il primo gruppo di reperti, che copre un arco di tempo che parte all'incirca dal 1881 ed arriva in pratica fino ai giorni nostri, racchiude soprattutto materiale massonico di stretto indirizzo "personale", o comunque riguardante per lo più la sfera del privato. Naturalmente, esistono delle eccezioni come, ad esempio, i manuali dei rituali destinati ad essere ampiamente divulgati fra tutti i Massoni. Il secondo filone si riferisce esclusivamente al più noto dei monumenti massonici: il Giordano Bruno di Roma. Anche l'altra sezione è diluita nel tempo, ma termina in maniera obbligatoria con la sua morte, dato che è tutta composta dalle fotografie d'epoca o dai bozzetti grafici preparatori di una serie di iniziative artistiche, esclusivamente scultoree, progettate in maniera diretta od indiretta a favore o a memoria dei Fratelli. È ovvio che questa singola esposizione non può (e non ha neppure la presunzione di pensarlo possibile) riempire un vuoto così profondo, però è stata studiata, accorpata ed allestita con la fondata speranza di poter costituire da base, da simbolico primo gradino per delle successive, più ampie, ricche ed importanti manifestazioni consimili.

Claudio Ruggiero

 Riproduci il filmato oppure procedi con il download.

PocketPC visualization by Panservice