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Roccasecca. Massoneria in mostra. Maria Annunziata Luna: «Una risorsa preziosa per il nostro
territorio». La fine, finalmente, dei pregiudizi?
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Maria Annunziata Luna, consigliere regionale de
Per il Lazio. «L'inaugurazione della mostra dedicata al Gran Maestro del Grande
Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani, Ettore Ferrari, a cui la Regione Lazio ha dato il suo
contributo, è sicuramente un momento
molto importante.
È opportuno che la cultura si muova a livello trasversale – non a sinistra, né a destra –
per contribuire a fare conoscere di più la Massoneria. Ed è altrettanto importante che
quella che speriamo divenga un risorsa preziosa (la mostra dovrebbe essere propedeutica ad una
più importante che dovrebbe debuttare il prossimo anno) sia nella nostra provincia. A Roccasecca
in particolare, che ha tante bellezze, abbazie, palazzi baronali, ma che non è
spesso conosciuta».
Il Museo aiuta, soprattutto a livello locale, a vincere le resistenze e i pregiudizi
di chi ha sempre speculato sul "segreto" massonico. L'antimassonismo, nei secoli, ha sempre
volutamente creato confusione e ambiguità su un "segreto" inteso in senso metafisico, come
impossibilità a comprendere una Verità assoluta, data o rivelata, e sui cui ci sono tre
secoli di letteratura massonica e un "segreto" dato a intendere come copertura di
oscuri interessi e oscure trame. Vale la pena sottolineare due cose. La prima è che la
Massoneria non è oggi, e non era per esempio durante il fascismo, una società segreta
in senso letterale. Se ne è sempre conosciuta la storia, se ne sono sempre conosciute le
finalità, se ne conoscono miti e riti, si conoscono i luoghi di riunione, se ne conoscono
e si sono sempre conosciuti i capi. Molti che hanno urlato al "segreto" avrebbero fatto
prima ad andare in libreria o in biblioteca. La seconda è che, grazie anche alla leggerezza
di certa stampa nazionale, tutti sanno di un'inchiesta aperta nel lontano 1993
con grande clamore da Agostino Cordova della procura di Palmi. Mesi di prime pagine e aperture
di telegiornali su presunti collegamenti con mafia, servizi segreti, traffico d'armi e quant'altro.
Pochi giornali, invece, hanno poi riportato con altrettanta evidenza la conclusione di quella
pagina vergognosa. Eloquenti le parole del GIP che ha proceduto all’archiviazione, Augusta Iannini: «Da uno sguardo d’insieme del ponderoso materiale acquisito e raccolto in circa 800 faldoni e in un numero imprecisato di scatoloni contenente materiale sequestrato, si può trarre la certezza che è stata compiuta, in tutto il territorio nazionale, una massiccia e generalizzata attività di perquisizione e sequestro che le iniziali dichiarazioni del notaio Pietro Marrapodi (da cui è nata l’indagine, ndR), certamente non consentivano, quanto meno a livello nazionale». «Da questi racconti - prosegue il gip di Roma - a contenuto generalissimo, ma conformi all’"immaginario collettivo" sul tema "gruppi di potere", il pm di Palmi ha tratto lo spunto per acquisire una massa enorme di dati (prevalentemente elenchi di massoni) che poi è stata informatizzata e che costituisce una vera e propria banca dati sulla cui utilizzazione è fondato avanzare dubbi di legittimità».
Sulle discriminazioni dei Massoni, negli Enti pubblici,
si è espressa anche la Corte europea di Strasburgo che ha dato
ragione alla Massoneria e torto allo Stato Italiano.
Claudio Ruggiero
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