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Latina. 70esimo sotto tono. Prima silurata sui festeggiamenti. Giorgio Stabile: «Dalla "damnatio memoriae" all'oblio ricco di Gino Paoli e frivolezze»

«Duole constatare che il Comune di Latina non abbia saputo trovare niente di meglio per il sessantesimo dell'inaugurazione di Littoria, di un concerto di un cantante iscritti al PCI e deputato dello stesso partito». Amaro il commento di Giorgio Stabile: «Viene da domandarsi come una simile scelta possa conciliarsi con un minimo di sensibilità politica e culturale. Purtroppo questa decisione si inserisce in un quadro di un settantesimo sotto tono, tutto teso a cancellare ogni traccia di Littoria, per il timore di dover ricordare che la città venne fondata durante il fascismo ed inaugurata da Benito Mussolini. Il proverbiale marziano potrebbe chiedersi se questa città non debba i suoi natali a Giulio Andreotti. Si è passati dalla "damnatio memoriae" all'oblio in un vuoto pneumatico di frivolezze. Si pensa con nostalgia ai tempi del Msi quando si aveva il coraggio di rivendicare la memoria storica della città di fondazione. La storia non si nega ed è penoso constatare che la bonifica fascista dell'agro pontino sia declassata a parole venga misconosciuta per parlare genericamente di bonifiche, pur di evitare di dire che Mussolini riuscì dove gli altri avevano fallito».

Elisabetta Rizzo


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