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Latina. Premio Immagine. Angelo Miele: «Non è possibile progredire senza uno sforzo in alcuni campi di ricerca. I fondi? Da usare con prudenza»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Angelo Miele, ricercatore aero-astronautico. Nato a Formia nel 1922, si è laureato in ingegneria aeronautica. Dal 1947 è in Argentina, prima nell'ufficio progetti e poi nell'ufficio ricerche dell'Istituto Aerotecnico. Docente all'Università di Cordoba e all'Accademia Aeronautica, fu chiamato dal Politecnico di Brooklyn a collaborare col professor Antonio Ferri per occuparsi del progetto di gallerie aerodinamiche ipersoniche. Nel 1959, fu chiamato dalla Compagnia Boeing di Seattle come Direttore del Gruppo di Astrodinamica e Meccanica del Volo che faceva parte dei Laboratori Boeing per la Ricerca Scientifica. In seguito è stato Research Professor per la Rice University di Houston. Miele ha sempre guardato ad ogni successo, non come punto di arrivo, ma come punto di partenza. Pertanto, la sua attività di insegnamento e ricerca contina tuttora. Insieme ai suoi collaboratori, sta ora lavorando a tre progetti: manovre anticollisioni per navi; manovre anticollisione per aeroplani; e soprattutto il volo dalla Terra a Marte a mezzo della combinazione di propulsori chimici chimici e propulsori elettrici. Lei ha ricevuto numerosi riconcimenti internazionali. Il Premio Immagine non è che l'ultimo di una lunga serie... «Per me è particolarmente importante perché l'ho ricevuto dalla mia terra, dalla mia gente». Che importanza ha la ricerca? «È fondamentale, per qualunque nazione. Non è possibile progredire senza uno sforzo in alcuni campi di ricerca». Ci sono carenza da parte delle istituzioni? «In Usa la ricerca è finanziata. Ma i fondi non sono infiniti. Noi cerchiamo di usarli con prudenza».

Elisabetta Rizzo

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