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Latina. Polemiche sotto l'albero. Giorgio De Marchis: «Un Sindaco
che non ha una maggioranza
per approvare il Pua. Ma che annuncia opere»
«Esiste un profondo divario tra quanto il Sindaco sta annunciando in questi giorni e la capacità che lo stesso ha di tradurre quelle promesse in atti amministrativi». Parla Giorgio De Marchis,
consigliere comunale dei Ds.
«Penso che la mancata approvazione del Bando per il PUA (Piano Utilizzazione dell'Arenile), testimoni l'incapacità amministrativa del centro destra e, nello stesso tempo, smascheri la politica delle false promesse e degli annunci che Zaccheo, ancor più di Finestra ha messo in campo.
Il PUA, ed il relativo Bando, fu presentato per la prima volta alla Commissioni congiunte Urbanistica, LL.PP. e Turismo, nel lontano marzo 1998, qualche mese dopo la rielezione di Finestra.
Uno dei maggiori sponsor di quel Piano, se non addirittura il maggiore, fu proprio il Sindaco attuale, il quale in Consiglio Comunale disse più volte che l'approvazione di quel Piano avrebbe garantito il primo passo per il rilancio del turismo nella nostra città.
Non sono convinto di tutto questo, anzi penso che il Piano di Utilizzazione dell'Arenile possa rappresentare più che il rilancio del Turismo, come diceva Zaccheo, un'opportunità per tanti giovani di questa città di cimentarsi in un'attività imprenditoriale, seppure stagionale.
Tuttavia i quasi cinque anni trascorsi tra bocciature, rinvii in Commissione e blocchi, rendono l'idea di come questa maggioranza non sia capace di approvare nessuna delibera che potrebbe tradursi in un fatto concreto, limitando la sua azione agli annunci.
Per l'ennesima volta il Piano è venuto in Consiglio senza i "pareri", anche se sarebbe meglio dire in assenza di un accordo della maggioranza, accordo che per la verità manca su tutto.
In base a questo ci chiediamo come possono garantire la realizzazione dei grandi progetti, primo tra tutti quello sull'Università, un Sindaco ed una maggioranza che non trovano un accordo nemmeno per votare il PUA che ha una portata decisamente inferiore.
Ed allora è troppo facile intuire che anche le ultime promesse di Zaccheo, a partire dai protocolli d'intesa sulle facoltà universitarie in centro, che ormai con scadenze mensili Zaccheo ed il Sovrintendente alle opere pubbliche regionali firmano, finiranno in un nulla di fatto.
E' facile prevedere l'inconsistenza di questa politica anche guardando la facoltà ci Medicina, ancora bloccata e per la quale non si vedono, allo stato attuale grandi prospettive.
È troppo facile dire che ci troviamo dinanzi ad una politica degli annunci che non porterà a nessun atto concreto, speriamo che prima o poi anche Zaccheo si renda conto dei guasti che sta provocando».
Mauro Cascio
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