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Cisterna. Ex Goodyear. Carturan: «Un intervento pubblico di 15 milioni di euro non può prevedere una rioccupazione limitata a 10 lavoratori»

Si è tenuto l’incontro richiesto dal Sindaco di Cisterna di Latina, Mauro Carturan, con tutti i capigruppo consiliari e loro segretari provinciali per discutere del delicato sviluppo che la questione ex Goodyear ha avuto nei giorni scorsi. Erano presenti, tra gli altri, i segretari provinciali dell’UdC, Michele Forte, di AN, Giuseppe Mochi, della Margherita, Domenico Capitani, del Nuovo PSI, Silvio D’Arco. Il Sindaco ha informato i presenti sull’intera questione che, come è noto, ha visto la presentazione di un verbale di accordo nella riunione dello scorso 8 gennaio alla Regione Lazio la cui sottoscrizione comporta l’uscita del Comune di Cisterna di Latina e della Amministrazione Provinciale dalla Società Mista “Cisterna Sviluppo”. Nel corso della riunione, il Sindaco ed il Revisore dei Conti della “Cisterna Sviluppo” hanno comunicato la posizione che il Comune intende assumere nei confronti di tale accordo, vale a dire il rispetto degli accordi sottoscritti in sede ministeriale, una posizione che verrà ulteriormente chiarita nella prossima assemblea del Consiglio di Amministrazione della “Cisterna Sviluppo”. Al termine della riunione si è convenuto di convocare una riunione, fissata per lunedì 20 gennaio presso la sede dell’Amministrazione Provinciali, per informare e comunicare degli sviluppi della questione ex Goodyera le altre forze politiche e soprattutto i parlamentari ed i consiglieri regionali pontini. Successivamente si valuterà l’opportunità di un incontro tra tutti e tre i soggetti istituzionali coinvolti nella questione, vale a dire Comune, Provincia e Regione.
«Ringrazio tutti i segretari provinciali - ha detto il Sindaco Carturan - per aver compreso l’importanza della riunione. Il Comune e tutte le forze politiche hanno ribadito la priorità della collocazione dei lavoratori e della bonifica del sito industriale. Per quanto riguarda alcune posizioni che sono state rese pubbliche in questi giorni non in sintonia con le decisioni del Comune e che vorrebbero l’uscita di una presenza pubblica nell’accordo, nella riunione si è soltanto voluto sottolineare come un intervento pubblico pari a 15 milioni di euro (30 miliardi di lire) non possa prevedere una rioccupazione limitata addirittura a qualche decina di lavoratori».

Mauro Cascio


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