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Latina. Articolo 18. I Radicali Pontini: «Con Rifondazione rischiamo la paralisi
completa delle assunzioni ed una ulteriore crescita del lavoro nero»
«Non c’è che da esprimere plauso nei confronti di Rifondazione Comunista per aver regalato
al Paese un referendum, che finalmente contribuirà a fare chiarezza su un tema importante
per il futuro dell’Italia, quale è l’Art.18».
Spiegano i Radicali Pontini: «Bertinotti e compagni, sono stati sicuramente coerenti con la loro politica nel proporre
questo appuntamento referendario.
Molto meno coerenti e in leggero stato confusionale i vertici della CGIL, che per mesi
hanno soffiato sul fuoco dello scontro sociale e non hanno esitato ad utilizzare nei
confronti di coloro, che in questo Paese sono favorevoli ad una abrogazione dell’art.18,
atteggiamenti di autentico teppismo politico, ricorrendo a tutto il repertorio di
falsificazione e disinformazione di cui sono capaci.
Poco male, grazie al PRC e alla Corte Costituzionale sta per arrivare il momento della verità.
Siamo sicuri che gli Italiani sapranno scegliere bene e diranno no ad un quesito che
metterebbe in ginocchio il Paese, rendendo ancor più difficili le assunzioni.
I lavoratori, anche quelli che un lavoro non ce l’hanno ancora, vanno tutelati attraverso
ammortizzatori sociali che in Italia non esistono e attraverso una flessibilità che favorisca
le assunzioni.
Quella che in realtà i rifondaroli ritengono l’estensione di una forma di tutela, che già
riguarda le imprese sopra i 15 dipendenti, provocherebbe la paralisi delle assunzioni e
un’ulteriore crescita del lavoro nero e del sommerso.
La riforma del welfare, del sistema pensionistico e delle regole che riguardano un mercato
del lavoro troppo rigido dovranno essere, osiamo sperarlo, oggetto di questa campagna
referendaria».
Mauro Cascio
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