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Gaeta. Pianeta giovani: i dark. Andrea Vaudo e Cristiano Ciccone: «Non ci vestiamo solo di nero. Il nostro è un modo di vedere il mondo»

Davanti le telecamere di ParvapoliS Andrea Vaudo e Cristiano Ciccone, due musicisti metal: una musica che però non si ferma alle sonorità, ma va più in profondità, sino a mettere in gioco lo stato d’animo stesso delle persone. «In effetti hai ragione, il fatto di suonare musica metal è solo una parte di un fenomeno più articolato e complesso, e cioè l’ "essere Dark". Questo essere Dark non è una cosa che si manifesta attraverso modalità esibizionistiche, come molti vorrebbero far credere. È più uno stato d’animo, appunto, un modo di vedere le cose che non significa solo vestirsi sempre e solo di nero, portare capelli lunghissimi e indossare catene, spuntoni, borchie: si può essere Dark anche senza quest’abbigliamento. È una cosa che ti senti dentro». Parlando da un punto di vista prettamente musicale, come descriveresti il metal? «È veramente difficile descrivere il metal, è una musica che non si presta a classificazione rigide; esistono infatti svariati tipi di metal, tutti diversi e con caratteristiche precise: Doom, Epico, Sinfonico, Melodico, Prog, Trash, Brutal, Black, Death. Armonicamente parlando, una caratteristica sicuramente di base è un’atmosfera melanconica, cupa, che lascia però spazio alcune volte anche ad arie pompose. Penso poi che per il versante ritmico possa dirti qualcosa di più Andrea».
«Il metal sicuramente dev’essere eseguito con molto doppio pedale, il batterista dev’essere bravo a far "salire" il pezzo, a coinvolgere. Di solito i batteristi metal hanno infatti una tecnica e soprattutto una velocità impressionante». Ma secondo te come mai la maggior parte di questa musica proviene dal Nord Europa, dalla scena scandinava? «È vero, il miglior metal viene da paesi come Norvegia, Finlandia, Svezia, e c’è una ragione ben precisa: lì lo Stato sovvenziona i gruppi emergenti, che così non sono costretti a fare solo musica commerciale per emergere (come qui in Italia, purtroppo), ma possono suonare quello che sentono veramente dentro. In Italia la musica che è pubblicizzata, quello che sentiamo tutti per radio, è elementare, direi quasi stupida, mentre il metal (quello fatto bene, chiaramente!) si presenta come scena completamente opposta al circuito commerciale; il metal è musica complessa, con ritmi complicati, voci sovrapposte e intersecate: non è sicuramente una musica facile al primo ascolto. Ed essendo il metal, come diceva Cristiano prima, espressione di quello che senti nel tuo profondo, i gruppi scandinavi sono influenzati moltissimo dal clima in cui vivono, dai paesaggi che fanno da sfondo alla loro vita. È per questo che il metal presenta spesso tonalità minori e atmosfere tristi: a proposito del metal, si può parlare, secondo me, di un vero e proprio romanticismo in minore».

Glauco Di Mambro

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