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Gaeta. I Mestieri del Mare. Luigi Passeggio: «Ho visitato un museo a Rimini
e mi sono sentito preso in giro. Così abbiamo avuto un'idea...»
Davanti le telecamere di ParvapoliS Luigi Passeggio, presidente dell’Associazione Culturale
"Gaeta e il mare". Da dove prende spunto il vostro progetto?
«La nostra associazione nasce da persone che hanno passato sul mare gran parte della
loro vita, persone che hanno navigato o persone appassionate di una quest’elemento che
viene a costituire una componente fondamentale della nostra città. L’idea mi è nata
quando visitai quello che voleva essere un museo del mare a Rimini: mi sentii
veramente preso in giro. C’era qualche rete, qualche attrezzo proveniente da
alcuni pescherecci e poco altro, e pensai che Gaeta, con tutta la tradizione di
marineria che ha alle spalle, avrebbe potuto sicuramente offrire molto di più. La realtà
è che lì si stava svolgendo un servizio turistico, un servizio che a Gaeta purtroppo manca.
Se solo sfruttassimo tutto il potenziale di bellezze naturali, artistiche e culturali
che abbiamo qui». Oltre a questo desiderio che crediamo sia condiviso da tutti i gaetani,
avete delle iniziative particolari in progetto?
«Sì, abbiamo già fatto molte esposizioni e mostre aventi sempre come tema principale il mare.
Abbiamo costruito un modello in scala della Caravella "Mattew" di Giovanni Caboto, che come
molti sapranno è nato qui a Gaeta, e un altro della Galea della battaglia di Lepanto, il cui
famosissimo stendardo papale "In hoc signo vinces" è custodito nei locali del nostro centro
storico. Questi modelli, misuranti il primo 5,20m di lunghezza, 3,40m d’altezza e 1,28 m
di larghezza e il secondo 6m x 3,20m x 1,00m sono stati esibiti in mostre fino in Francia,
e adesso nel nostro laboratorio stiamo realizzando il Brigantino a palo della Flotta Leboffe,
famiglia di Gaeta che teneva ormeggiata proprio nel nostro porto quest’imbarcazione.
Il Brigantino misurerà 6,47m di lunghezza, 1,12m di larghezza e 4,30 m d’altezza, e per
realizzarlo ci stiamo avvalendo della collaborazione di tutte le migliori figure professionali
presenti, come ad esempio i mastri d’ascia.”
Avete altri progetti in vista? “Sì, come avrete capito non ci fermiamo solo alla realizzazioni
modellistiche, ma abbiamo anche iniziative culturali. Grazie ad una spedizione archeo-sub
abbiamo recuperato 6 fantastiche ancore che giacevano in profondità nel nostro mare, e
vorremmo lanciare un progetto di arredo urbano marinaro che preveda l’esposizione di queste
ancore come abbellimento perenne della città. Inoltre abbiamo rinvenuto due stampe del 1914
realizzate da un dirigibile che permettono una stupenda visione aerea di tutta Gaeta e
adesso ci stiamo organizzando per andare con degli elicotteri e scattare delle foto, in
modo da fare un paragone e renderci conto di come sia cambiata la nostra città in tutti
questi anni.
Un’altra idea sarebbe quella di realizzare, magari proprio nei vicoli di Via Indipendenza
che era l’antico borgo dei pescatori, una “Casa del Pescatore” adibita a mostra permanente.
Quello a cui puntiamo infatti, è una completa rivalutazione del territorio e delle
infinte risorse che abbiamo qui, opera che non può prescindere dall’elemento che più
caratterizza Gaeta, e cioè il nostro mare».
Glauco Di Mambro
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