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Roma. Raimondo de Sangro, Massone e uomo di desiderio. Gustavo Raffi: «Un
personaggio dirompente che è riuscito a esplodere in più campi»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Gustavo Raffi, venerabilissimo Gran Maestro
della Massoneria Italiana, il Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani,
in occasione della presentazione del volume "Lettera Apologetica" di Raimondo
de Sangro a cura di Leen Spruit ed edito dalla alós di Napoli – una casa editrice nata sul finire
degli anni novanta in seno al Museo Cappello Sansevero – nella collana Substantia.
Un grande Massone? «Un personaggio ecclettico, talmente dirompente che è riuscito ad esplodere
in più campi. Non poteva
non cogliere il messaggio del Nuovo che la Massoneria incarnava. Io leggevo ultimamente
un suo discorso agli Apprendisti: di una attualità disarmante. Forse è più attuale lui di
noi Massoni contemporanei». Il Principe di Sansevero fu Gran Maestro della Massoneria napoletana.
Lei vede qualche affinità con la Massoneria contemporanea? «Direi di no. Oggi la Massoneria
vive in un contesto storico diverso. È una Massoneria che sta nelle piazze e nei luoghi
di incontro. Che ha le sue regole "tradizionali" e le sue logiche. Per esempio la Filosofia
del Dialogo. Se uno si chiude e non parla con nessuno, con chi vuol dialogare».
Raimondo de Sangro fu giudicato un eretico dalla cultura, in larga parte cattolica, del suo tempo.
Cosa significa essere "eretico"? «Essere eretici significa essere non in linea con il pensiero
dominante. Tutti gli innovatori, i progressisti sono degli eretici. C'è un piccolo particolare
e cioè che gli eretici di oggi possono essere gli ortodossi di domani. Le "scomuniche" spesso
fanno fare solo figuracce nella storia». Non in linea con il pensiero dominante. Ma qual è
il pensiero dominante, oggi? «Il nostro è un pensiero debole, quando va bene. O addirittura,
col tramonto delle ideologie, è una società dominata da un mercato senza anima. Il problema sta
a riscoprire la centralità dell'Uomo. E la Massoneria è qui per questo».
La Sala Paolo Ungari di Villa Medici il Vascello, sede del Grande Oriente d'Italia, ha già
ospitato appuntamenti di elevato valore culturale. A settembre sono stati ospiti, tra gli altri,
i premi Nobel Rita Levi Montalcini e Rigoberta Menchù. Il servizio biblioteca, coordinato
da Bernardino Fioravanti, ha attivato una serie di incontri con saggisti e professori universitari.
Su ParvapoliS, nelle prossime settimane, si potranno vedere in video, integralmente,
le serate dedicate a Giacomo Costantino Beltrami e al Principe di Sansevero.
Sempre presso Villa Medici il Vascello, in via di San Pancrazio 8, si terrà da oggi e fino al 14 febbraio una Mostra
bibliografica e iconografica dal titolo "Raimondo de Sangro, Massone e Uomo di Desiderio".
Elisabetta Rizzo
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