Venerdì 02/05/2025 
Parvapolis
categorie
Home page
Appuntamenti
Cronaca
Cultura
Economia
Politica
Sport


Parvapolis >> Cultura

Roma. Raimondo de Sangro, Massone e uomo di desiderio. Fiammetta Rutoli: «Una sua arma vincente fu senz'altro l'ironia leggera e disincantata»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Fiammetta Rutoli, docente presso l'Istituto Universitario Orientale di Napoli, relatrice presso la sede della Massoneria Italiana (il Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani), a Villa Medici il Vascello, della presentazione della "Lettera Apologetica" di Raimondo de Sangro curata da Leen Spruit (alós). Il Principe di Sansevero è un personaggio moderno? «Sicuramente. Lui di fatto ha proposto una lingua universale che non fosse pura ricerca intellettuale ma lingua praticabile di appoggio a quelle esistenti. Una tradzione nel linguaggio grafico dei quipu. Ma un altro aspetto fondamentale del Raimondo de Sangro intellettuale e figlio del suo tempo è l'ironia. È molto difficile parlare in tono disincantato e leggero di argomenti "gravi". Lui ha due grandi maestri dai quali attinge a piene mani, e che cita ripetutamente, ovvero Jonathan Swift e Anthony Ashley Cooper (Shaftesbury) che lo aiutano a vedere la vita con un atteggiamento diverso». Esiste secondo lei un collegamento tra le idee di Raimondo de Sangro, e più in generale con le idee della cultura del suo tempo, e quelle platoniche e neoplatoniche? «Certamente. Platone è un autore fondamentale. Nel riproporre i Quipu de Sangro si rifà proprio a Platone, secondo il quale la rappresentazione grafica, il disegno, la figura poteva trasmettere la memoria dell'uomo molto meglio dei caratteri ». Voleva lanciare una sfida alla cultura ecclesiastica? «Credo a tutta la cultura del suo tempo. Lui è un passo avanti, forse non è nemmeno suo preciso intendimento lanciare una sfida».

Elisabetta Rizzo

 Riproduci il filmato oppure procedi con il download.

PocketPC visualization by Panservice