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Latina. Simec, il miracolo possibile. Giacinto Auriti: «Se i banchieri
stampassero moneta nel deserto a chi la venderebbero? Ai cammelli?»
On-line da oggi su ParvapoliS il convegno «Simec, il miracolo possibile».
Protagonista Giacinto Auriti, professore Universitario (cofondatore
dell'Ateneo di Teramo), candidato al Nobel, segnalato da New York Times
e Washington Post e la sua teoria della "proprietà popolare della moneta"
contro la Grande Usura delle Banche.
Aveva definito l'Euro la moneta dei poveri appena concepito, per le sue continue
variazioni al ribasso. Oggi, venuto fisicamente alla luce, non ha nessuna pietà e
ribadisce: «La verità è che questa nuova moneta oltre ad essere la moneta dei poveri
è destinata a non avere futuro in quanto nasce senza il consenso popolare. E in democrazia
questo non va bene». È una truffa colossale. E le truffe prima o poi vengono smascherate».
Non si colloca tra gli euroentusiasti ed euroscettici, lui sta per antonomasia contro.
E attacca l’Ulivo, difensore di quei Banchieri che in Europa fanno il brutto ed
il cattivo tempo. Non manca di tirare bordate anche ai No Global, «Si è vero, sono
state distrutte trent’otto banche durante il G8 di Genova, ma come mai nel Manifesto
politico di quel movimento al tema della proprietà di popolo non si è mai accennato.
È tutto lì il fulcro del discorso, se veramente sostenevano i poveri, be', sappiano
che la libertà e il benessere di ogni popolo è essere proprietari dei propri soldi,
non debitori». Detta altrimenti, non basta cancellare il debito ai Paesi poveri
quando i grandi organismi internazionali (Banca mondiale, Fondo monetario,
continueranno a concedere "prestiti" agli Stati bisognosi. «Questo è il vero problema.
Sono trentacinque anni di ricerca e di studio. E un risultato questo sacrificio
l'avrà pure dato, no!
La sua teoria, Auriti, la spiega così: «Prima di Bretton Woods, i paesi che possedevano
una riserva aurea emettevano moneta in base alle riserve esistenti, anche se, prima
di allora, questa regola non è mai stata osservata, in quanto le Banche centrali hanno
sempre emesso valuta in misura maggiore di quella che era la reale disponibilità
di riserva. Dopo Bretton Woods, invece, le Banche centrali avocarono a sé (ufficialmente),
il diritto di stampare moneta avendo come riserva il nulla; il tutto con il tacito
consenso dei governi nazionali. La Federal Reserve fu la prima ad adottare questo sistema
abolendo la convertibilità tra oro e dollaro. Un sistema perverso che non può permettere
di battere moneta senza riserva. E allora? Allora è giusto che se il denaro viene stampato
senza riserva, i proprietari siano coloro che accettano la valuta per convenzione.
Chi crea il valore siamo noi che col nostro lavoro diamo al denaro quel "Valore Indotto"
che è il principio della nostra teoria. Insomma, noi diciamo che la moneta all'atto
della sua emissione deve essere accreditata e non addebitata agli Stati e ai suoi cittadini.
Prima con la lira, «ora con la moneta unica il discorso è lo stesso: Chi è
il proprietario dell'Euro all'atto dell'emissione? Il Trattato di Maastricht non fa
riferimento in tutti i suoi articoli su chi sia la proprietà dell'Euro all'atto
dell'emissione, e sapete perché? Perché la Bce è solo un istituto di emissione che
in barba allo stesso Trattato si è arrogato il diritto di apporre sui nuovi biglietti
il simbolo del copyright. Cosa significa? Significa essere proprietari dei diritti,
o diritto a essere proprietari, e così invece non è. Come dovrebbe essere invece?
Devono essere i popoli gli unici proprietari del loro mezzo di scambio poiché
accettandolo per convenzione ne creano il valore; la Banca centrale deve solo emettere
il denaro accreditandolo agli Stati ed ai cittadini e non addebitare. L'addebito
quali conseguenze provoca? Quando la Banca centrale stampa e presta è per
noi la distruzione totale; significa essere non in uno Stato di Diritto ma in un
sistema usurocratico. Noi cittadini siamo costretti a versare le tasse allo Stato
che servono a risanare il debito pubblico che è formato del denaro fittizio prestatoci
dalla Banca centrale. Solo che la Banca quando emette le banconote lo fa a costo zero,
in altre parole è solo carta straccia. Ecco, a questo punto, noi cittadini,
facendo circolare il denaro, creiamo il valore e restituiamo agli azionisti
della Banca centrale, che si arricchiscono col nostro sudore, soldi veri, autentici,
che sono sistematicamente investiti da lor signori in ogni parte del mondo».
«Questo sistema si chiama usura», dice Auriti che dopo Ciampi e Fazio (rispettivamente
ex ed attuale governatore della Banca d'Italia) intende denunciare anche Wim
Duisemberg (Governatore della Banca centrale europea). È qual è il motivo? «Associazione
a delinquere, Falso in bilancio, Usura, Istigazione al suicidio».
Auriti si appella all'articolo 42 della Costituzione che sancisce il diritto alla proprietà
per tutti.
È ora di dire basta ai grandi usurai. Sono ormai più di trecento anni che siamo strozzati
da questi signori, cioè da quando è stata costituita la Banca d'Inghilterra.
Guardate cosa è successo in Argentina.
Mi batterò affinché le Banche centrali di tutto il mondo si trasformino in tipografie.
Le banche devono addebitare agli Stati solo i costi del servizio di stampa e
la carta filigranata, non diventare proprietari dei nostri soldi.
Finirebbe l'era dei banchieri. Guardate, se mettessimo un banchiere in
un deserto a stampare soldi a chi farebbero i prestiti? Ai cammelli?».
Mauro Cascio
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