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Latina. Al cimitero anglo-americano di Nettuno la bandiera USA con
quella d'Israele. L'unica risposta possibile al pacifismo della disperazione
La solita follia di Pannella! Era stata questa la reazione quasi generale alla proposta
del leader radicale di scongiurare la guerra in Iraq mandando in esilio Saddam Hussein
e sostituendo il suo governo dittatoriale con un governo democratico guidato direttamente
dall’Onu. Ma adesso, come spesso è avvenuto in passato per le iniziative pannelliane,
i giudizi negativi della prima ora sono stati sostituiti da valutazioni di tutt’altro genere.
Se c’è un modo concreto e fattibile di evitare la guerra questo passa attraverso la
proposta di Pannella: esilio per il dittatore e governo dell’Onu a Bagdad. Ormai è
convinzione generale che fuori di questo progetto non c’è altra strada che una
seconda risoluzione delle Nazioni Unite con l’autorizzazione all’intervento armato.
Chi crede nel piano franco-tedesco crede nelle favole.
Come quella che Stati Uniti e Gran Bretagna, oltre tutti gli altri paesi europei e mondiali,
possano affidare alla sola Francia in preda ad una forsennata crisi di onnipotenza il
controllo dell’Iraq smilitarizzato. Perché mai il mondo occidentale dovrebbe dare
corpo al sogno di Chirac di ridare al Parigi un impero coloniale in Medio Oriente in
risarcimento di quelli persi nelle guerre di Indocina, Suez ed Algeria?
Tranne il presidente della Camera, Pierferdinando Casini, ben pochi sono pronti a dare
pubblico riconoscimento che la via tracciata da Pannella è l’unica in grado di portare
alla pace. Ogni protagonista della scena internazionale tenta di cavalcare l’idea
adattandola alle proprie necessità e possibilità.
E chi dovrebbe sostenere, almeno sul terreno mediatico, la sola iniziativa di pace
realistica sul tappeto, se ne guarda bene nel timore di vedere compromessi i propri
interessi particolari.
Il caso più emblematico è quello del “Corriere della Sera”. Il quotidiano che per tradizione
ha promosso e cavalcato tutte le guerre possibili ed immaginabili della storia dello
stato unitario, ha scelto la linea pacifista con un editoriale del proprio direttore
Ferruccio De Bortoli ispirato ad un modello del tutto inedito del cerchiobottismo:
con l’America ma non con gli americani, con la Francia e la Germania ma non con Chirac e
Schroeder, con la pace ma non con i pacifisti. Se De Bortoli si fosse dichiarato
con i radicali ma non con Pannella avrebbe raggiunto la perfezione.
Ma pronto ad essere con tutti e contro tutti su tutto, ha dimenticato di esserlo
sull’unica questione importante del momento.
Radicali e liberali pontini saranno domani al Cimitero Anglo-americano di
Nettuno con le bandiere di Stati Uniti, Gran Bretagna ed Israele.
Mauro Cascio
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