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Latina. Bookcrossing. Anche nella provincia pontina arriva il "passalibro",
un fenomeno culturale che in America ha spopolato...
In America si chiama "Bookcrossing", ed è uno dei fenomeni socio-culturali del momento.
I membri di una vasta comunità di amanti dei libri si incontrano virtualmente in Internet
per donare e/o ricevere un libro giudicato particolarmente importante e significativo, che
a sua volta sarà poi donato e/o ricevuto tante volte quante troverà un nuovo lettore
disposto ad accoglierlo. Sul sito il libro viene opportunamente schedato ed è poi
possibile sapere dove è stato lasciato, regalato, volutamente dimenticato, dato
in beneficenza... il libro inizia così un viaggio, le cui tappe sono indissolubilmente
legate agli spostamenti di chi trova il volume, lo legge, e poi lo riconsegna all'avventura
di un nuovo lettore, comunicandone la nuova ubicazione tramite e-mail.
"Condividere", e del tutto gratuitamente, sembra dunque essere la parola d'ordine
del bookcrossing, e, citando dal visitatissimo sito www.bookcrossing.com, il desiderio
ultimo è quello di "trasformare l'intero mondo in una grande libreria".
Curiosando nel sito bookcrossing.com si apprende che i libri in libertà in Italia
sono ad oggi più di 4600. E, timidamente, qualche libro comincia a trovarsi in provincia
di Latina. Nelle ore scorse sono stati "messi in circolo" «Non ci sono solo le arance»,
di Jeanette Winterson, lasciato a Gaeta nella toilette per signore del wine bar
"Il Saracino" e «Il Birraio di Preston» di Andrea Camilleri, lasciato sopra la cabina
Enel del civico
89 di Piazza Foce Verde. Ieri altri libri sono stati lasciati nella sala d'aspetto dell'Ospedale di Latina e alla Stazione di Cisterna. «Creatura di Sabbia» di Tahar ben Jelloun, lasciato a Latina davanti
all'Ufficio della Provincia, è stato da poco ritrovato. Nel mese di gennaio i bookcrossers
pontini hanno distribuito 12 libri nel capoluogo, 7 a Cisterna, 3 a Gaeta ed 1 ad Aprilia.
Mauro Cascio
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