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Latina. Bomba o non bomba. La contro-manifestazione di Radicali e Liberali
con bandiere di USA ed Israele. «Stiamo col diritto e la democrazia»
Esponenti pontini di Radicali Italiani e del Partito Liberale hanno manifestato oggi al
cimitero anglo-americano di Nettuno, per rendere omaggio ai caduti per la
liberazione dell'Italia dal regime nazi-fascista che ha condotto il mondo alla seconda
guerra mondiale.
Durante la manifestazione, in un tripudio di bandiere di Usa e Israele, è stata ricordata
l'iniziativa radicale di "Iraq libero" e la richiesta
con cui i radicali avevano invitato il governo italiano, in sede Ue, nella riunione dei
15 a Bruxelles sulla crisi irachena, a presentare la proposta dell'esilio di Saddam e
di una transizione democratica dell'Iraq sotto l'egida delle Nazioni Unite.
È stato anche sottolineato che, come avvenne con Milosevic, a cui fecero visita Bossi e
Cossutta, anche per Tarq Aziz, il viceprimo ministro iracheno in visita in Italia
nei giorni scorsi, definito 'criminale sanguinario', le autorità italiane, da Pecoraro
Scanio a Cossutta a Formigoni, presidente della regione Lombardia, si sono prodigate
in amichevoli cerimoniali di ricevimento.
Dure critiche sono state mosse all'iniziativa pacifista romana, che ha chiamato a raccolta
nella capitale quasi 650000 persone provenienti da tutta Italia (fonte: Questura).
«È un pacifismo-parolaio fortemente ideologizzato, superficiale e non propositivo, mentre qui
urge concreta operatività, urgente e necessaria». Velenosi i liberali: «A Roma
abbiamo visto "pacifisti" ballare. Forse si stavano preparando per il sabato sera».
E sul balletto delle cifre (gli organizzatori moltiplicano per 8 i dati della Questura):
«Di più, di più, molto di più. Come in Iran per Komeini».
Nella foto uno degli slogan della manifestazione in salsetta rossa e no global di sabato scorso a Roma. «Più
la voglia di sputare veleno contro gli amerikani con la kappa, che la voglia
di costruire davvero la pace».
Elisabetta Rizzo
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