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Latina. Caos allo Scalo. Giorgio De Marchis: «Anagrafe inagibile, biblioteca quasi soppressa. Zaccheo impedisca il valzer dei pubblici uffici»

«Quello che sta avvenendo a Latina Scalo si pone al di fuori di tutte le logiche della buona amministrazione e del buon senso comune». La denuncia è di Giorgio De Marchis, consigliere comunale dei Democratici di Sinistra: «In primo luogo per le decisioni che il Presidente della Circoscrizione, sostenuto dalla maggioranza, ha assunto al di fuori di ogni ordine di logica amministrativa. Vorremmo capire perché ed in base a quale norma giuridica il Presidente abbia deciso di chiudere per inagibilità l'ufficio anagrafico di Latina Scalo. Vorremmo capire come ha fatto, in base a quale competenza ed in forza di quale potere conferitogli abbia potuto decretare l'inagibilità dei locali dell'Anagrafe. Il tutto è avvenuto senza che gli uffici comunali competenti, (il Comune ha in forza anche un responsabile alla sicurezza) abbiano assunto nessuna decisione. Ma oggi ci troviamo dinanzi ad una situazione che oltre al danno subito dagli abitanti di Latina Scalo aggiunge la beffa, infatti si è deciso, non si sa bene in quale sede e attraverso quali poteri di "sacrificare" la Biblioteca per ospitare il centro sociale per anziani, onde consentire di spostare nell'ex palazzina Cavarzere che attualmente ospita il Centro anziani, l'ufficio Anagrafico e la Biblioteca. La Biblioteca vedrebbe i suoi spazi ridotti di ben 2/3 rispetto agli attuali cosa che con molta probabilità provocherebbe la chiusura del servizio. La cosa più imbarazzante è che la nostra amministrazione con queste scelte irrazionali, invece di potenziare i servizi culturali tende a tagliarli. Infatti la Biblioteca di Latina Scalo con i suoi 7.049 volumi dei quali 1.991 interamente dedicati ai ragazzi, rappresenta un punto importante che andrebbe valorizzato e potenziato mediante investimenti di risorse economiche ed umane. Oltretutto la Biblioteca ha già attivo un collegamento ad internet che andrebbe pubblicizzato per consentire alla popolazione di Latina Scalo, ed ai giovani in particolare, di poter usufruire totalmente di quello spazio. Invece se passasse la proposta avanzata dal presidente della Circoscrizione la Biblioteca verrebbe relegata in due stanze all'interno della Palazzina ex Cavarzere, condividendo gli spazi con l'anagrafe. Vorrei aggiungere che nei locali della Palazzina ex Cavarzere è impedito l'accesso ai portatori di handicap in quanto vi sono delle barriere architettoniche, pertanto l'amministazione comunale di Latina sceglierebbe di vietare l'ingresso in biblioteca ai portatori di handicap proprio nel 2003 che è l'anno europeo dei portatori di handicap. Vanno anche puntualizzate alcune cose rispetto al ruolo dell'anagrafe che oggi, rispetto al passato è nettamente ridimensionato, infatti molti dei certificati che vengono rilasciati nelle sedi anagrafiche, compresa quella di Latina Scalo, si continuano a fare soltanto perché la popolazione non è ancora informata sui criteri dell'autocertificazione, pertanto pur non negando l'importanza del servizio esso andrebbe calibrato mediante una campagna di informazione che consentirebbe alla gente di evitare inutili dispendi di tempo in file all'anagrafe. Chiedo pertanto al Sindaco di bloccare questa situazione e di non consentire il "valzer" degli uffici a Latina Scalo che oltretutto sarebbe estremamente oneroso per il Comune. Il problema degli spazi per il Centro Sociale andrebbe risolto definitivamente acquisendo l'ex cinema ENAL di Latina Scalo per il quale da anni il Comune, su nostra proposta, ha acceso un mutuo da 500.000 milioni di vecchie Lire per l'acquisto del locale e che non riesce a spendere. Oggi è prevista la discussione della situazione dell'Anagrafe di Latina Scalo nell'o.d.g della Commissione Decentramento, qualora le nostre tesi e quelle del gruppo dei DS nella Circoscrizione di Latina Scalo non trovassero accoglienza chiederemo la convocazione del Consiglio Comunale ove presenteremo una mozione per impedire lo spostamento della Biblioteca di Latina Scalo e la ristrutturazione dei locali che ospitano l'anagrafe».

Mauro Cascio


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