Parvapolis >> Economia
Cisterna. Ex Goodyear. I Comunisti Italiani: «Non si può continuare a fare ogni
giorno una proposta diversa da quella del giorno precedente»
Sul caso ex Goodyear interviene anche il Partito dei Comunisti Italiani di Cisterna. «L'ipotesi
di accordo, sul caso Cisterna Sviluppo - Meccano, scaturita dalla riunione svoltasi presso
la Presidenza del Consiglio, è una soluzione sbagliata e negativa che mette in serio
pericolo la possibilità di far tornare al lavoro i duecentodieci lavoratori ex Good Year.
Un accordo che, invece di discutere sull'applicazione del piano industriale per il
reimpiego dei lavoratori ex Good Year, appare come la solita spartizione di una torta
sulla quale mancano le candeline (lavoratori). Si trova la soluzione ai vari interessi
di bottega e ci si dimentica dell'interesse primario e prioritario: il ritorno al lavoro di
duecentodieci lavoratori ex Good Year.
Una proposta che non tiene conto di elementi importanti quali il "mantenimento industriale"
cui l'area è sottoposta, la cui filosofia è quella di consentire alle "… aree attualmente
ancora in produzione industriale … la possibilità della continuazione delle attività svolte"
attraverso ampliamenti, ristrutturazioni edilizie e manutenzione straordinaria.
Non ci convince nemmeno l'ipotesi di dare alla società mista il solo controllo
dell'esecuzione del piano industriale, va invece riaffermato con forza il rispetto del
Verbale di Accordo del 29 dicembre 2000 e le relative garanzie occupazionali che ad
oggi sembrano svanire per l'atteggiamento di chiusura della parte privata nei confronti
dei lavoratori.
Ribadiamo la nostra contrarietà alla esclusione della componente pubblica dalla Cisterna
Sviluppo, chiediamo che si faccia chiarezza sulle reali intenzioni della parte privata, dimostri che è in grado di rispettare gli impegni per l'occupazione dei lavoratori ex Good Year, faccia chiarezza sul piano industriale, e soprattutto chiarisca il suo investimento economico visto che fino ad ora ha gestito denaro non suo.
Di chiacchiere e di proposte vuote e senza costrutto non ce n'è bisogno, non si può continuare
a fare ogni giorno una proposta diversa da quella del giorno precedente, bisogna prendere atto che chi ha gestito la vicenda ex Good Year (parte pubblica e parte privata) non è stato all'altezza della situazione, si prenda altresì atto che c'è una situazione di conflitto della parte privata con i lavoratori e si agisca di conseguenza.
Riguardo, invece, alle ipotesi che vorrebbero imprenditori a vario titolo interessati all'area ex Goodyear queste vanno verificate e vagliate tenendo presente sempre l'interesse primario: il reimpiego dei duecentodieci lavoratori ex Good Year.
Certamente tutte le ipotesi sono possibili ma prima di prenderle in considerazione queste devono essere supportate da un serio e credibile piano industriale che al momento non è dato conoscere e soprattutto da un impegno economico che non sia il solito fare l'imprenditore con i soldi degli altri e se sono pubblici è meglio. Impegno economico che al momento Bombacci non ha ancora attuato».
«Chiariamo subito che soluzioni che attengono ad utilizzi dell'area per politiche di
rifiuti e/o dell'energia non ci interessano, non vorremmo che si giungesse a forme di
pseudodiscariche temporanee oppure tornasse in auge l'ipotesi termovalorizzatore e/o
centrale termoelettrica.
Per quello che riguarda la proposta del presidente del Consorzio ASI Scarsella ci preme
sottolineare che questa arriva con ben due anni di ritardo rispetto a quella da noi
prospettata immediatamente dopo la sottoscrizione del verbale di accordo del 29 dicembre 2000».
Mauro Cascio
|