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Priverno. Il ricordo che vive, il dialetto che muore. Francesca Caddeo: «Non ho
mai smesso di parlare quella che sento la mia lingua»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Francesca Caddeo, una romana che non ha mai
dimenticato il suo paese, Priverno.
"C'era na vota", un libro presentato appena sabato scorso, è un gustoso amarcord di
luoghi, di aneddoti, di sentimenti e di situazioni dell’infanzia degli anni 50 a
Priverno quando il dialetto con le sue sfumature culturali valeva come occasione di
libertà espressiva.
Il libro di Francesca Caddeo coglie con lo strumento dialetto la vita dei vicoli e
riconosce percorsi sereni e giocosi di una comunità fiera dei propri costumi e gelosa
delle proprie tradizioni. Insomma è memoria storica. «Io non ho mai smesso
di parlare quella che sento come mia lingua». Ma attenzione: nel libro c'è anche
la traduzione in Italiano. «Fondamentale per avvicinare al dialetto chi il dialetto
non lo conosce»
Claudio Ruggiero
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