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Latina. Key, De Marchis accusa Zaccheo. «Si è improvvisato agente immobiliare ed
ha promesso una cifra, sei milioni di euro, ai proprietari»
Una lettera aperta del consigliere dei Democratici di Sinistra, Giorgio De Marchis
al Sindaco Vincenzo Zaccheo: «La telenovela del Key si trascina da anni, come peraltro molte cose nella nostra città.
Seguendo un copione ormai noto le parti si allontanano e si riavvicinano in base agli
eventi ed alla storia, erano lontanissime quando nel 1996 l'Amministrazione comunale
decise di affidare l'incarico per la redazione del nuovo PRG all'Architetto Cervellati.
Il professionista bolognese, appena ricevuto l'incarico, decise di fare un giro per la città,
ebbe poco tempo a disposizione ma quel poco tempo gli fu sufficiente per avere una certezza,
il Palazzo Key era brutto, contrastava con l'idea del bello che lo stesso Cervellati
riconosceva al centro storico di Latina, pertanto andava demolito.
Questa idea venne ripresa passo per passo, punto per punto, da Lei, che allora non era
ancora Sindaco ma comunque ricopriva l'incarico di Presidente del Consiglio comunale e
di "Capo" riconosciuto di quella maggioranza.
Ella ebbe modo di affermare con forza la sua posizione in diverse occasioni ufficiali come
i Consigli Comunali tra il 1996 ed il 2000, ostentando il suo consenso alla demolizione
del Key, si potrebbe aggiungere oggi, senza se e senza ma.
La coerenza però si sa in politica dura poco ed allora ecco che le posizioni tra le parti si
riavvicinarono notevolmente alla vigilia del voto sul PRG di Cervellati, infatti lo
stesso urbanista bolognese, resosi conto della scarsità di consensi che il suo PRG rischiava
di raccogliere in aula si dichiarò, insieme a Lei, favorevole a ripensare la vicenda del Key
e del suo abbattimento, come se tutto ad un tratto "il brutto anatroccolo dell'architettura
pontina" fosse diventato l'ennesimo "bel cigno" del razionalismo. Lei pur di accaparrarsi
qualche voto in più, forse uno, sul PRG rinunciò a tutto quanto aveva fino a quel momento
sostenuto.
Il PRG di Cervellati è passato, grazie anche a quelle promesse in corso d'opera, poi è finito
come sappiamo.
Le posizioni si sono allontanate di nuovo, ma poi ci sono state le elezioni ed allora in Lei
la vena post-modernista ha preso il sopravvento su quella razionalista.
Il Key è tornato ad essere elemento di contrattazione.
Ma qui parte l'ultimo delicato argomento di questa triste vicenda, fatta di incoerenza ed opportunismo.
Oggi la proprietà del Key ha dichiarato che il Comune di Latina, ha manifestato la propria
disponibilità all'acquisto e che addirittura avrebbe già pattuito un prezzo.
Ora Lei decide di ricorrere alla Procura della Repubblica contro quella stessa proprietà
perché avrebbe offeso la sua dignità mediante alcune dichiarazioni.
Vorrei sapere però Sindaco Zaccheo se Lei abbia pensato in questo mesi, anzi anni, che oltre
alla sua figura ed ai proprietari del Key c'era anche una città da consultare ed un Consiglio
Comunale che prima di spendere 6 milioni di Euro dei latinensi andrebbe quantomeno
informato ed invitato a dibattere.
Vorrei quindi chiederLe in base a quale norma, legge o prerogativa sindacale Lei si sia
sentito autorizzato a "promettere" l'acquisto di un palazzo, la vicenda è grave perché
la materia del contendere, sia sotto l'aspetto urbanistico che sotto il profilo del bilancio,
è di esclusiva competenza del Consiglio Comunale, che dovrà, eventualmente votare sia la
Variante o il cambio di destinazione d'uso, che l'accensione del muto per l'eventuale acquisto.
In questa partita si sta parlando di milioni di Euro, senza che il Consiglio Comunale ne
sia minimamente informato, Lei sta vestendo i panni dell'agente immobiliare promettendo
cose al di fuori della sua competenza, oltrepassando i propri poteri, esponendo il Comune ad
una grave rischio di Bilancio.
Mi chiedo perché Lei non abbia bloccato da subito il rifacimento delle facciate del Key,
considerando che i lavori sono iniziati da oltre un mese.
Mi chiedo perché dinanzi ad un abuso come quello, certificato dallo stesso Assessore e dal
Dirigente del Settore che parlano di mancata concessione, il Comune abbia adottato la tecnica
della via bonaria, non prevista da nessuna norma del nostro ordinamento giuridico.
Alcune sere fa Lei, poco tempo prima di sporgere querela nei confronti dei proprietari
dell'immobile, nel corso di un convegno sui temi dell'Urbanistica ha detto che la sua
ennesima conversione sul Key sarebbe dovuta al fatto che in quel grattacielo vedrebbe un
parallelismo "architettonico" con la torre comunale.
Penso che su questa vicenda si stia sfiorando il ridicolo, Le chiedo di risparmiare alla
città ed al Consiglio comunale l'analisi delle sue proiezioni urbanistiche.
Al contrario è opportuno che il Consiglio Comunale venga posto al corrente entro breve tempo
di tutto questo, del caso Key come dell'acquisto dell'Immobile ex-ICOS.
Parliamo di milioni di Euro dei cittadini di Latina che non possono essere gestiti a
trattativa privata.
Domani inizierà in Commissione Urbanistica l'esame della proposta sul Regolamento dei cambi
di destinazione d'uso, il punto è stato inserito all'o.d.g. su richiesta dei DS, proprio
in relazione alle voci sul Key.
Speriamo che non sia una discussione inutile su una storia già scritta, oppure da scrivere
nelle aule di un Tribunale, risparmiamo a Latina questo ennesimo schiaffo».
Mauro Cascio
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