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Latina. «Articolo 18: il liberismo può attendere?». Un incontro, organizzato da ParvapoliS, con Daniele Capezzone ed Angelo Bonelli

Su Radio Radicale è andato in onda sabato scorso. L'incontro dello scorso 27 febbraio «Articolo 18: il liberismo può attendere?», organizzato da ParvapoliS tra Daniele Capezzone, segretario nazionale di Radicali Italiani e Angelo Bonelli dell'esecutivo nazionale dei Verdi è on-line da oggi. Un evento che vede tra i promotori il Comitato Pro-Global, costituitosi qualche settimana fa nell'area laica e liberale della città, e le sezioni locali di Verdi, Radicali Italiani, Partito Liberale e Nuovo PSI, con la partecipazione del portale Tuttolatina. «Li vedete in tivvù. Bertinotti, Pecoraro Scanio. Sono bravi. Sono buoni. Vi spiegano che bisogna difendere i diritti di tutti. Cominciamo col dire cosa vogliono loro. Sapete cosa accadrebbe, se passasse il loro referendum? Che se un negozio, un bar, una bottega artigianale a conduzione familiare, padre, madre, figlio, ha bisogno di una persona, anche solo per pochi mesi, non può assumere. Deve essere per forza un matrimonio senza possibilità di divorzio, un contratto che dura tutta la vita. Comprenderete che è una follia. Quello che è chiaro è che sono comunisti e non hanno la minima idea di cosa sia una attività imprenditoriale, cosa sia un negozio e cosa voglia dire gestirlo. Quindi cosa succederà? O non si assume più, perché è chiaro che se io, piccolo imprenditore, assumo e poi posso licenziare, magari lo faccio ma se questo diritto mi è precluso non lo farò mai. Oppure assumerò in nero. Verdi e comunisti vogliono continuare, di fatto, a sostenere il lavoro nero, questo sì non garantito, questo sì non protetto. E poi ci vengono a parlare di difesa dei deboli. Io vorrei solo che i cittadini sappiano quello che i lettori di ParvapoliS hanno ascoltato (o letto) oggi. Il sostegno lo vogliamo solo da loro».
A favore del referendum per l'estensione dell'articolo 18 i Verdi. «Il valore principale dell’articolo 18 è nella sua funzione di deterrente rispetto all’utilizzo disinvolto della procedura di licenziamento individuale da parte dei datori di lavoro. Anche se in Italia il numero dei licenziamenti individuali impugnati e conclusi con sentenza di accoglimento attraverso la reintegra è relativamente scarso, è evidente che l’abolizione dell’articolo 18, esporrebbe i lavoratori alla privazione delle tutele fondamentali e alla minaccia alla dignità personale. La tutela in materia di licenziamento rappresenta un principio di emancipazione e un valore decisivo che riguarda la libertà e la dignità della persona. Esso regola i rapporti di potere all’interno dell’impresa e ristabilisce in parte lo squilibrio tra lavoratori e datori di lavoro. A fronte di presunti benefici sull’occupazione - mai seriamente dimostrati né dall’evidenza statistica né dalla dottrina economica - con l’abolizione dell’articolo 18 il lavoratore tornerebbe solo e in posizione di accentuata debolezza di fronte al datore di lavoro».
Per saperne di più, come al solito, basta cliccare il banner in Home Page. Alle redazioni di Radio Radicale, Radio Luna, Musica Radio, Radio Immagine, Tele Etere, Tele In, Latina Oggi grazie per lo spazio dedicato all'iniziativa.

Mauro Cascio


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